Regia di Gianfranco Baldanello vedi scheda film
Azione, ritmo, avventura, un pizzico di fantascienza e di mistero: la formula è ormai consolidata da qualche anno, quando - è il 1967 - il modesto Gianfranco Baldanello mette in piedi questa ennesima scimmiottatura delle avventure di James Bond. In effetti Bart Fargo (interpretato dall'ex divo dei peplum ed ex Tarzan, Gordon Scott) sta a 007 come il budget de Il raggio infernale sta a quello di un film con il vero 007: il che, sostanzialmente, spiega quasi tutto ciò che c'è da sapere su questa pellicola. Ridimensionando all'ennesima potenza il fenomeno si ottengono le dimensioni di questa operina striminzita che, pure, non manca di iniziativa: nella sceneggiatura firmata da Jaime Comas, Aldo Cristiani e Juan Antonio Cabezas la narrazione scorre spedita e non mancano momenti clou (auto che sgommano, sottomarini, elicotteri), spesso vanificati però dalla scarsa credibilità della trama o dei dialoghi, nonchè dalla recitazione non sempre impeccabile di qualche elemento del cast. Cast che è naturalmente composto in parti eguali da italiani e spagnoli: come già i crediti di scrittura suggerivano, trattasi di una fra le tantissime collaborazioni cinematografiche che in quel periodo si tennero fra i due Paesi, per ragioni essenzialmente fiscali; gli interpreti più noti, oltre al già citato Scott: Nello Pazzafini, Alberto Dalbes, Tullio Altamura, Carlos Hurtado, Rossella Bergamonti, Fernando Rubio. Apprezzabile il lavoro di Gianni Ferrio per la colonna sonora; la confezione è comunque in generale sufficientemente curata. Per Baldanello, che utilizza lo pseudonimo Frank G. Carroll, è la terza regia, dopo un paio di spaghetti western. 2,5/10.
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