Regia di Dino Risi vedi scheda film
E' un film fatto di citazioni, zuppo addirittura di riferimenti ad altre pellicole: quello più palese, ed ovvio, nonchè ammesso, è quello de "L'angelo azzurro" , con tanto di "chicchirichì" strillato dall'anziano reso folle dall'amore e dal desiderio per una bellissima e poco sensibile fanciulla. Ambientato per metà in una casa di riposo per artisti in disarmo, "Primo amore" vede per la terza volta assieme Ugo Tognazzi ed Ornella Muti, dopo due grandi successi quali "Romanzo popolare" e "La stanza del vescovo". Se nel primo la Muti aveva una sensualità ruspante e nel secondo il suo fascino era ammantato di torbido, qui si trova impigliata in un personaggio di provincialotta scaltra e fasulla che non seduce lo spettatore e comunque è un clichè, mentre Tognazzi mescola gigioneria a patetismo, generando una delle sue caratterizzazioni meno felici. Le colpe maggiori, tuttavia, sono da attribuire a regia e sceneggiatura, di un film mortuario, vetusto e spesso desolante. Praticamente, qui comincia il vero e proprio declino artistico di un grande e arguto illustratore dell'Italia dagli anni Cinquanta in poi, analizzatore senza pietà del costume e del malcostume, più che altro, che fu tra quelli che insegnarono agli italiani a ridere di se stessi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta