Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Non capito e condannato a priori dall'ala più reazionaria cattolica,"L'ultima tentazione" è un film in cui Martin Scorsese ha creduto molto,sapendo bene di esporsi ad attacchi spesso eccessivi,o comunque pesanti;il romanzo di Kazantzkis è ben tradotto sullo schermo,l'ipotesi che un dubbio assalga il Cristo prima della fine e lo porti a valutare l'entità delle proprie scelte,e della logica del suo destino è qui volta a sottolineare,anzi,la tragicità e l'importanza del sacrificio di se stesso.E'uno di quei film con un senso mistico profondo,che porta anche un laico agnostico come il sottoscritto,a fare riflessioni più accurate sulla spiritualità e sull'identità del Nazareno.Willem Dafoe è un Gesù non efebico,sanguigno,combattuto,compreso di sé:eppure,ancor più bravo è Harvey Keitel che dà vita ad un Giuda coerente e al servizio del disegno divino più di quanto solitamente si creda.Un'opera difficile,scarna nonostante l'ampia durata,curiosamente sobria.Il finale grido "Tutto si è compiuto!" marca una volta di più gli intenti scorsesiani.
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