Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Rivisitazione riuscita e accattivante della figura di Cristo. Scorsese poteva spingersi oltre ma non l'ha fatto, presentando un Cristo più umano ma dai tratti comunque divini e scontentando, in tal senso, sia cristiani che non. Da ateo mi aspettavo qualcosa di più "pragmatico", un Cristo capo dei ribelli, carismatico e retorico ma non divino. Senza dubbio, però, tutta la prospettiva da cui lo si guarda lascia spazio alla riflessione, fin dall'inizio spiazzante in cui Gesù "tradisce" la sua stessa gente costruendo croci per i romani che le utilizzano per crocefiggere i ribelli. Giuda, inizialmente indignato da questo comportamento e orientato a risolverlo con la violenza, diviene il principale confidente di Gesù rappresentandone, per alcuni versi, il rovescio della medaglia; è a lui che Gesù confida che tutto ciò che fa gli proviene dalla paura e non dalla sua natura divina. Se non pecca, se non osa, se non reagisce è per paura di non soddisfare il ruolo per cui è stato scelto; non perché non voglia farlo. Nel complesso un buon film, sebbene per i miei gusti troppo aderente alla tradizione cristiana e troppo poco agli scritti apocrifi.
Bravo, non era un ruolo semplice ma l'ha interpretato ottimamente.
E' un attore di razza, poco da aggiungere.
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