Regia di Sergio Leone vedi scheda film
C'era una volta il western...Necessaria la sostanziale seppur piccola modifica del titolo del western più ambizioso di Sergio Leone.E' soprattutto un western dalle forme anomale,un film di quasi tre ore in cui si assiste ad una rivisitazione del mito della frontiera in modi assolutamente personali e inimitabili.A dire tutta la verità la vicenda che viene narrata è piuttosto arzigogolata per un genere semplice e diretto come il western ma sinceramente poco importa.Accanto al tema dell'arrivo del progresso il tema principale è quello della vendetta che addirittura spinge a salvare la vita dell'avversario di cui ci si vuole vendicare personalmente .Qui quello che c'è di realmente abbacinante,quello che ci fa dire che Sergio Leone è uno dei maestri del genere è la rielaborazione totale di tutti gli stereotipi del genere.I tempi sono dilatati al massimo,il lungo prologo che descrive l'arrivo di Armonica è perfetta esemplificazione.In tutto circa 20 minuti in cui la regia,il montaggio e la musica costruiscono un grande brano di cinema.Le facce sudate,i sicari che aspettano,l'arrivo del treno,gli occhi penetranti,le gocce d'acqua che cadono sul cappellone,le poche parole pronunciate e infine il canto delle Colt.Un duello girato in questo modo probabilmente non si era mai visto al cinema se non nei western di Sergio Leone.Ma qui arriva all'apice dello stilizzazione.Altra cosa da notare è il ruolo della donna:nel western la donna è sempre in disparte,è quasi laterale al genere tranne che in qualche raro caso che è eccezione che conferma la regola.Qui il personaggio intepretato da Claudia Cardinale con tutta la sua dirompente carnalità è il perno attorno a cui ruotano i personaggi maschili.Incarna una versione femminile del sogno,ostinata e mai doma,pazienza se deve rimanere da sola ...
Il film è realizzato con grande dovizia di mezzi,girato anche nella Monument Valley location assai cara a John Ford, con un certo gusto per l'autocitazione e narra non di eroi asettici come tante epiche storie del west ma di uomini e donne normali che stanno cercando di fare arrivare uno spicchio di civiltà(simboleggiato dalla ferrovia e dalla città) in un arido deserto.Interessante la scelta degli attori ,l'attribuzione dei ruoli.Premesso che non è semplice dividere in questo film tra buoni e cattivi stupisce l'attribuzione ad un attore come Henry Fonda sempre abituato a parti sostanzialmente da buono in cui spendere il proprio volto,di un ruolo a connotazione negativa che comunque recita con la solita classe.... Il mito della frontiera non è stato più raccontato così....
un bandito ormai un po'in là con gli anni
una parte da cattivo decisamente insolita
il misterioso Amonica mosso dal tarlo della vendetta
in tutta la sua dirompente carnalità è il centro di gravità del film....
da grande maestro quale era rielabora gli stereotipi del genere....
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