Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
L'era preistorica rivive sullo schermo, nei modi e nelle forme di una fantascienza dal grande impatto visivo e narrativo. Spielberg non delude.
In anticipo sulla pecora Dolly ed in pieno inizio dell'era ambientalista ed animalista, Spielberg stupisce nuovamente inventandosi l'apoteosi dello zoo safari, il non plus ultra delle dimensioni delle gabbie, la quintessenza dello spettacolo animalesco, resuscitando per l'occasione bestie enormi estinte milioni di anni fa. E lo fa con la sua solita energia espressiva e la sua inconfondibile verve, dirigendo con maestria un avventura impossibile, piena di suspance ed effetti speciali, con una narrazione sempre interessante, sempre tirata, sempre efficace, con contenuti più profondi della leggerezza con la quale scorre il film. Uno spettacolo fantascientifico degno di nota, tanto da farne la base fondante di una serie di puntate successive e di un marketing riuscito. Ottima l'intuizione di rendere protagonista il velociraptor, invece dello scontatissimo tirannosauro. Quando si intende il cinema come fabbrica dei sogni, avventure come questa esemplificano perfettamente tale concetto. Grandioso.
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