Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Dare una sufficienza ad un film come Jurassic Park è un po' pesante, dato che si tratta del più grande successo commerciale di Spielberg dai tempi forse di E.T. 1982. Praticamente è il suo secondo record assoluto. Perché la critica gli vuole male? Dove ha sbagliato Spielberg? Forse nei piani del regista c'era la volonta di ripetere l'exploit estetico dell'impareggiabile The Jaws. C'è da dire che il regista non ha più il "tocco magico", sa ancora ricreare ambienti, conosce la struttura classica del genere, ma gli manca uno script corposo, affilato, gli mancano le battute da "situation comedy", gli mancano quei margini di manovra su cui aveva ampiamente sperimentato nei 5 grandi film passati, nel periodo d'oro che va da The Jaws (1975) a E.T. (1982). In quel lasso di tempo Spielberg ha consegnato alla storia il meglio del suo repertorio. Adesso, il concept di Jurassic Park è pura manna per Spielberg, quello che fa è lasciare andare l'acqua al mulino della macchina cinema senza riempirla con situazioni genialmente paradossali, magari anche forzando lo sguardo, ma non ritrova più il "punto focale" dell'action dinamitardo. Per fortuna questo lavoro gli riuscirà 9 anni più tardi, con una perla come Minority Report, dove lo sguardo di Spielberg si posa sul territorio minaccioso dell'universo dickiano, con cui il regista dimostra di avere molte più affinità di quello che potrebbe ammettere. Spielberg dovrebbe tornare a lavorare su Dick.
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