Regia di John Sturges vedi scheda film
Un ex avvocato penalista, che ormai si occupa solo di cause civili e sta cercando di disintossicarsi dall’alcool, accetta di assumere la difesa di un giovane figlio di conoscenti accusato di omicidio: è sicuro della sua innocenza, ma in effetti il ragazzo ha qualcosa da nascondere. C’è un dramma giudiziario, con Spencer Tracy che indaga in cerca della verità, cade (cioè tenta di corrompere un testimone) e si rialza, e con la sua controparte John Hodiak, grintoso ma leale; c’è poi un dramma familiare, con la figlia-badante Diana Lynn che accudisce un padre difficile da gestire ed è costretta a rinviare continuamente il matrimonio con il fidanzato. Il primo prevale quantitativamente, il secondo contiene i momenti più intensi (la scenata dopo l’ennesima sbornia, l’ultima telefonata): il loro amalgama determina la riuscita del film. Un po’ macchinoso il finale, quando si tratta di far scattare la trappola per il vero colpevole e si perde troppo tempo a definire i dettagli. Poco giustificato il titolo italiano: più che scontrarsi con un vero clima omertoso, l’avvocato deve frugare nella melma dei bassifondi; il titolo originale è il burocratico The people against O'Hara.
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