Regia di Michael Lessac vedi scheda film
Kathleen Turner e Tommy Lee Jones in un dramma dove una bambina smette di parlare, dopo la tragica morte del padre archeologo. Non tutto fila liscio, a cominciare dal duo di star, che lavorano meglio da soli che assieme.
Dopo "DETECTIVE COI TACCHI A SPILLO", Kathleen Turner si butta in questo melodramma strappa-lacrime, dove una madre cerca di aiutare la figlia ad uscire dal suo silenzio, causato dalla morte del padre. Negli anni'90, Silvio Berlusconi provò a produrre dei film anche in America, con l'aiuto di Mario e Vittorio Cecchi Gori, ma l'insuccesso di pellicole come questa, seppur piene di star, gli ha fatto presto cambiare idea. Il film non decolla, anche se la coppia Kathleen Turner/Tommy Lee Jones, sulla carta, poteva essere buona. Jones è uno psichiatra che vuole guarire la bimba portandola in ospedale, ma le sue litigate con la Turner non sono certo paragonabili a quelle che avrà con Harrison Ford l'anno dopo, ne "IL FUGGITIVO". Kathleen Turner è sempre in gamba, ma purtroppo, la sua bravura non basta a salvare questo film.. Peccato, la simulazione al computer dei castelli di carte che fa la bambina erano accattivanti.
Dramma: un uomo, un archeologo muore cadendo da un'impalcatura. La figlia cade nel mutismo, ma la madre vuole scuoterla dal torpore costruendo una spirale di legno.
Lenta.
Il suo ruolo è forte, ma a me fa rimpiangere quello precedente di detective privata.
Non è ancora la star che diventerà negli ann'90, ma cerca di fare del suo meglio.
Cerca di stupire con i suoi silenzi e i suoi camaleontici trasvestimenti.
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