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Zandalee

Regia di Sam Pillsbury vedi scheda film

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La recensione su Zandalee

di passo8mmridotto
6 stelle

Dopo "Cuore selvaggio" di David Lynch, anche Sam Pillsbury sceglie il quartiere francese di New Orleans per ambientarvi una storia ad alta tensione erotica, senza lieto fine, affidandone il personaggio principale a Nicolas Cage, ormai lanciato nella frequentazione di ruoli maledetti e in un certo qual modo perversi.

La sua carriera inizia con Birdy" (1985), prosegue con "Arizona Junior" (1988) ed approda al successo appunto con "Amore selvaggio" di David Lynch.

In "Zandalee" Cage (nei panni di Johnny Collins) entra come un ciclone nella vita matrimoniale in crisi di Zan (Erika Anderson) e Thierry (Judge Reinholds), dove la passione tra i due è ormai spenta.

Thierry è un sognatore, un poeta, un fallito, per dirla tutta.

Zan si rende conto di non essere più desiderata da Thierry e comincia a smaniare, frequenta un bar a luci rosse, dove per la prima volta si concede a uno sconosciuto. Varcata la soglia della trasgressione, Zan si trova a percorrere una strada tutta in discesa, ed entra in una spirale di lussuria e perdizione, quando a New Orleans arriva Johnny Collins (Nicolas Cage), un pittore amico di Thierry.

Zan riscopre il fuoco della passione, ma non vorrebbe lasciare Thierry, che comunque rappresenta per lei l'amore tranquillo, in controaltare alle perverse pratiche erotiche cui la sottopone Johnny: imperdibile il massaggio a base di olio d'oliva e cocaina, che scatena tutta la libido della bellissima Zan. 

Il triango prende forma inevitabilmente, e scivola verso la tragedia, che ha il suo drammatico epilogo nelle acque delle paludi della Louisiana.

Il film di Pillsbury, dichiaratamente erotico, elegante e senza eccessi, è ispirato a "Thérèse Raquin" di Emile Zola.

Nicolas Cage si  cala bene nel ruolo del pittore "maledetto", lo troviamo con pizzo, baffi e capelli lunghi,  perfettamente a suo agio nelle numerose scene di sesso,  in piena armonia con  la torbida Erika Anderson, che invece è uscita molto turbata da  questa esperienza, tanto che, finito il film, ha chiesto al suo fidanzato, l'attore Peter Murnik, un  periodo di distacco.

Eppure, a detta di  Cage, la  Anderson  "spingeva al massimo sulle scene erotiche, e chiese che nulla fosse  tagliato dal  montaggio

definitivo."

A rendere intrigante  questo film, oltre le scene di sesso e la drammaticità della  parte finale, è il fascino della decadente New Orleans, nei suoi vecchi quartieri francesi  e spagnoli.

Qualche anno  prima dell'uragano Katrina, passeggiando per le strade di quei quartieri, ho immaginato di essere sul set di Zandalee,  ne ho rivissuto alcune  scene, ho assaporato la  musica che aleggia sempre nell'aria di questa misteriosa città della Louisiana, dove Zan ha vissuto la sua  breve   vita, riscattandosi come donna e vivendo appieno la sua grande  passione

,sino alla sua imprevedibile morte.

Un film da vedere con la giusta predisposizione, e senza  pregiudizi. I puritani sono dispensati.

 

 

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