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La vendetta di un uomo tranquillo

Regia di Raúl Arévalo vedi scheda film

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La recensione su La vendetta di un uomo tranquillo

di barabbovich
6 stelle

Che fai se la tua tranquilla vita borghese, alla vigilia del matrimonio, viene sconvolta da un gruppetto di rapinatori che hanno mandato tuo padre in coma e la tua futura sposa al Creatore cambiandole i connotati? Mentre aspetti che quello che faceva il palo (Callejo) esca di galera, seduci la sua donna (Rubio) e te la porti a letto, poi cominci a tallonare l'uomo che cerchi, lo ricatti e lo metti nelle condizioni di dirti chi fossero i suoi complici. E ti trasformi in un killer calmo e silenzioso, capace di delitti all'arma bianca come della più spietata freddezza.
Attore prima ancora che regista, classe 1979, Raul Arevalo è qui alla sua prima prova dietro la macchina da presa: un revenge movie inspiegabilmente sommerso dai premi Goya (gli Oscar spagnoli) in patria (il che la dice lunga sulla condizione dell'attuale cinema iberico), perfettamente adeguato ai cliché di genere (siamo dalle parti di Taken e John Wick), con risparmio su fuochi d'artificio ed effetti speciali ma girato in pellicola (16 millimetri) con fotografia desaturata, qualche pianosequenza per mostrare i muscoli del talento visivo e molta macchina a spalla. Cinema commestibile, buono per dare un paio d'ore di riposo ai neuroni.

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