Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film
Grande film di Kim-Ki-Duk un grande poeta d’immagini.
Il prigioniero coreano - Corea del Sud 2016 - La trama : La barca del pescatore nordcoreano Nam Chul-Woo, per un incidente accidentale viene trascinata oltre il confine con la Corea del Sud, qui viene posto in stato di fermo dalla polizia locale, l’uomo desidera solamente fare ritorno a casa dalla sua famiglia, ma le autorità lo considerano persona sospetta. La recensione: “Il prigioniero coreano” è un amaro ritratto di un paese spaccato in due da ideologie diametralmente opposte e modi di vivere agli antipodi. Il singolo individuo non è rispettato, ma stritolato in nome della Ragion di stato, Kim-Ki-Duk ci racconta in modo veritiero ed asciutto questa storia, dura e sconvolgente. Il povero pescatore è intrappolato tra due ideologie ed è rappresentativo del cuore straziato della Corea, un bellissimo paese diviso in due, dove non c’è libertà ed il benessere della Corea del Sud, non necessariamente significa felicità, perché tutto è sotto controllo e l’individuo singolo ipercontrollato. Il regista e’un abile e raffinato manipolatore di immagini e suoni, il suo film è metaforico, come tutta la sua filmografia. Cinema invero sociale e politico, tutto filtrato dalla sua mdp usata in modo anche poetico, con vertici di alto lirismo simbolico. Un film sinceramente etico, con punte di sentimentalismo suggestivo nella sua rappresentazione allegorica. La ferita tra le due Coree è ancora aperta e sanguina ancora dopo più di settanta anni, nessuno è seriamente interessato ad una riunione e riappacificazione. Il protagonista del film sarà la persona che ci rimetterà più di tutti, trattato con sospetto e sottoposto a tortura fisica e psicologica al Sud e tradito al suo rientro al Nord, il finale che non svelo sarà ad alto tasso di drammaticità e non rimetterà le cose a posto. Voto 8
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