Regia di Hong Sang-soo vedi scheda film
Una donna col vizio del bere diviene oggetto di interesse di troppi uomini convinti di conoscerla. Ma è davvero la persona che essi ritengono che sia? Crucci amorosi e sdoppiamenti un po' estenuanti dal "Rohmer" coreano molto amato, ma anche un po' troppo ripetitivo.
Già il titolo di questa nuova fatica del prolifico Hong Sang-soo comunica sdoppiamento e confusione, fraintendimento e altre complicazioni che poi vedremo disporsi come filo conduttore della esile vicenda.
Il pittore Youngsoo è preoccupato per l'aggravarsi delle condizioni di salute dell'anziana madre; quando poi un amico gli rivela di aver scorto in in bar delle vicinanze la sua fidanzata Minjung impegnata a bere e a fiscotrere assieme ad un altro uomo, ecco che l'uomo cade in una profonda crisi.
La giovane donna, afflitta da problemi di alcolismo, stava impegnandosi a disintossicarsi riducendo il suo ricorso giornaliero all'alcol a 5 bicchieri (poco? A me mon pare..... ma poco importa).
L'uomo pertanto, perso ogni entusiasmo per la sua arte, dopo una litigata con la donna nel loro letto spoglio e sfatto, si ritrova solo e vaga alla ricerca di lei per cercare di riconquistarla; ma lei non si fa trovare.
Nel frattempo seguiamo Minjung che, sola in un bar, per ben due volte viene approcciata da due estranei che sono convinti di conoscerla.
In realtà la donna, dopo aver giocato con lo stupore dei due uomini, rivela loro di avere una sorella gemella e che probabilmente costoro hanno conosciuto lei. Nessuno dei due demorde e continua o cerca di continuare a frequentarla.
Ma chi è Minjung? E soprattutto: è lei o è la sorella? Non sarà tutto un equivoco dovuto ad un inevitabile scambio di ruoli?
Lungi da voler essere un thriller, senza volerci fornire più di tanto spiegazioni o chiarimenti, Sang-soo prosegue il suo filone sugli amori contrastati e sulle doppie storie che creano binari e svolte improvvise.
L'Eric Rohmer coreano gioca con i suoi personaggi, specie quelli maschili, come un gatto sadicamente con le sue prede.
Come già nelle sue ultimissime prove, il risultato finisce per divenire una giravolta un po' prolissa ed estenuante che pare ripetersi all'infinito senza un vero valido costrutto.
Va bene sondare le variabili amorose ed i sentimenti indefiniti e ingovernabili che creano e distruggono unioni ritenute solide e consolidate, ma qui il giochino rischia di farsi verboso, stancante e un po' fine a se stesso.
Posto che lo stesso autore si auto-diagnostica la tendenza a fare sempre lo stesso film, forse a maggior ragione sarebbe consigliabile per l'autore svoltare strada e affacciarsi verso nuove tematiche ed ispirazioni: ce ne sono di sicuro, ne siamo convinti, e la naturalezza di una regia fluida e semplice che non richiede apparentemente molta costruzione, non basta da sola a garantire una ventata di freschezza a storielle di crucci amorosi un po' troppo fini a loro stesse.
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