Regia di Mijke de Jong vedi scheda film
Pessimo e scontatissimo film sull'adesione di un'adolescente al fondamentalismo islamico.
C’è qualche cosa di scorretto in questo film modestissimo sul piano tecnico-cinematografico e infarcito di clichés. Scorretto, a parer mio, è il fatto di trattare un argomento drammatico e di scottante attualità come quello dell’adesione di giovani occidentali al radicalismo islamico puntando essenzialmente sulla facile reazione emotiva dello spettatore di fronte al graduale sprofondamento di una ragazzina in una spirale di fanatismo politico-religioso senza alcun approfondimento della situazione psicologica, famigliare e sociale da cui la vicenda è partita. Certo, la protagonista è in rotta con genitori e fratello secondo lei troppo integrati nell’agiata e “infedele” società olandese in cui vive, ma quanti milioni di adolescenti di qualunque paese e religione entrano in conflitto con il loro ambiente? Solo che in questo caso la protagonista è veramente troppo ingenua e, per dirla tutta, un po’ stupida. Non meno superficialmente sono abbozzati i personaggi che la circondano, dai compagni di scuola alla cricca di fondamentalisti che comincia a frequentare, primo fra tutti il giovane che decide di sposare e seguire fino in Siria. Quest’ultimo è un fanatico con aspirazioni suicide che viene consegnato al pubblico come un prodotto prefabbricato del cui percorso esistenziale non ci è dato di conoscere alcunché. La previdibilità della storia raccontata si fa ancor più irritante per il disarmante livello recitativo di attori che ricordano le peggiori fiction televisive.
Sui temi affrontati sono stati realizzati ormai molti film e telefilm, più o meno riusciti. Questo mi sembra uno dei peggiori e più scontati. Una tipica produzione Netflix per palati facili facili.
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