La recensione su Una giornata particolare

Tra le generazioni più anziane, il cinema italiano degli ultimi 20-30 anni ha poca considerazione, in effetti vedendo un po' i nostri film prodotti tra la metà degli anni 40' e i primi anni 80', sicuramente si può affermare senza possibilità di essere smentiti facilmente, che il cinema italiano era il migliore al mondo, non solo per via dei grandi maestri riconosciuti, ma anche perché venivano prodotti film per tutti i gusti e di tutti i generi.

Ettore Scola non sarà un grande maestro del cinema mondiale per la critica e sicuramente all'estero non ha la fama di un De Sica, Antonioni o Fellini, eppure con Una Giornata Particolare (1977), avvalendosi di due "divi" di punta del nostro cinema come Sophia Loren e Marcello Mastroianni, mette in scena un film ambientato nella Roma fascista del 1938, che si svolge tutto in un palazzo e rendendo credibile e tangibile quell'epoca. 

Una giornata particolare (1977): Sophia Loren

È il primo film del regista che vedo, ma parlando con mio nonno, la scelta di un'unica location in cui ambientare i propri film, era una costante o quasi nei film del regista, quindi voglio affrontare questo punto subito dicendo che non ci troviamo innanzi ad un teatro filmato. Scola fa' abbondante uso del piano sequenza, stile che richiede una padronanza tecnica del mezzo notevole, ed in questo modo conferisce ampiezza ed arie alla narrazione che altrimenti diventerebbe monotona e statica. Non solo segue i personaggi (vedere la sequenza iniziale con la Loren che sveglia i membri della famiglia e la mdp la segue in quest'azione), ma si focalizza in modo continuo sugli oggetti e alle pareti di casa che rivelano all'istante molto sulla personalità dei nostri due protagonisti.

Dopo un inserto del cinegiornale che ci mette al corrente della visita di Hitler a Roma, il condominio dove vive Antonietta (Sophia Loren) madre di 6 figli, i quali insieme al marito della donna, con tutti gli altri condomini, vanno alla manifestazione svuotando di fatto lo stabile. Nel vuoto del palazzo, la donna entrerà in contatto con Gabriele (Marcello Mastroianni), che per la sua omosessualità, viene ostracizzato dal regime e licenziato dal lavoro di radiocronista.

Una giornata particolare (1977): Sophia Loren, Marcello Mastroianni

Abbiamo uno scontro tra due mondi, una popolana semi analfabeta, che sostiene il regime in modo acritico, ed un uomo colto che a poco a poco tenta di liberare la donna dalle sovrastrutture che inconsciamente si è autoimposta. Antonietta è una donna di oltre 40 anni, che svolge il proprio ruolo di madre, moglie e donna di casa, succube di una società maschilista che vede la donna come mera "sforna-figli", senza possibilità di una cura personale della propria persona, tanto che alla fine anche lei finisce con il percepirsi un mero ingranaggio del regime fascista. 

Gabriele invece vede questa donna, come una possibilità di poter parlare con qualcuno dopo un lungo periodo di solitudine come una sorta di possibile sfogo, riuscendo al contempo a dare una dignità ad Antonietta in quanto individuo.

Il confronto tra due personaggi, che sono diversi ma al contempo hanno due solitudini in comune, è costantemente invaso da un'opprimente radiocronaca della radio, che narra delle manifestazioni festose all'incontro Hitler-Mussolini. Il giorno che mette in scena una farsa autocelebrativa e nefasta per il nostro paese, sarà per Antonietta e Gabriele una giornata particolare all'insegna di un incontro autentico, che farà emergere tutte le ipocrisie che il regime nasconde dietro una martellante propaganda.

Il finale glacialmente pessimista e atroce nella sua rappresentazione, ci dirà che Antonietta solo per un giorno è uscita dalla propaganda di regime, ma la sua maggior consapevolezza non le sarà di alcun aiuto, ma anzi, si rivelerà una condanna, visto che adesso dovrà piegarsi al regime contro la sua volontà.

Una giornata particolare (1977): Sophia Loren

Scola è assistito da due attori di gran livello, Sophia Loren dismette i panni della popolana pura, per un'interpretazione più minimale e meno appariscente rispetto ai suoi standard, mentre Mastroianni è in un ruolo un po' particolare, sempre sull'orlo di una forte depressione mista a tristezza, che di tanto in tanto si accende di felicità quando libera in una risata Antonietta e danza per casa.

Scola ci mostra il fascismo da un punto di vista più originale ed inconsueto, ma la sua portata autodistruttiva resta intatta poiché influenzata da un appoggio sociale da parte del popolino che crede di essere chissà cosa, quando nel giro di qualche anno vedrà tutta quella pomposa parata rivelarsi per la mera farsa che era.

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297