Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Come in altre pellicole, anche in "Una giornata particolare" Ettore Scola riesce a fondere la Storia con la S maiuscola con le singole storie dei suoi personaggi con una innegabile capacità di farle compenetrare, senza però sacrificare il profondo intimismo di ogni vicenda personale
Pochi come Ettore Scola sono riusciti a fondere il racconto della Storia con la s maiuscola e le singole storie dei protagonisti dei suoi film, con un tocco che porta sempre in primo piano le seconde ma con un profondo ancoraggio nella realtà circostante. In "Una giornata particolare", dove Marcello Mastroianni e Sofia Loren si ritrovano per la dodicesima volta (forse la più intensa ed incisiva di tutte) la genesi di un amore impossibile tra una casalinga (madre di una numerosa famiglia, dedita come molte al culto del Duce) ed il suo vicino di casa omosessuale (e ostile al Regime) è la cartina al tornasole della società fascista di quegli anni, del pregiudizio imperante verso ogni diversità, ma anche di come la conoscenza reciproca riesca poco alla volta a scalfire anche la più dura delle resistenze. Il personaggio della Loren ricorda molto quello che si ritroverà nel pluripremiato "C'è ancora domani" di Paola Cortellesi di 45 anni dopo, una donna con la sola vocazione ad essere madre e moglie silente, ma che in cuor suo cova sempre il desiderio di una vita che la porti lontano da un destino che appare già segnato e prevedibile. Bellissima fotografia di De Santis con una prevalenza delle sfumature color sabbia, quasi un presagio di una tempesta che di lì a poco (siamo alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale) avrebbe cambiato la vita di un intero continente.
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