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Il motorino

Regia di Ninì Grassia vedi scheda film

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La recensione su Il motorino

di mm40
2 stelle

Meccanico a tempo perso, Mario vuole sfondare come cantante: invano. Per via di questa fissazione morbosa anche la moglie l’ha lasciato e dopo qualche anno si rifà viva, ma solo perché vuole prendersi Sal, loro figlio, ormai grandicello e ignaro di chi sia la donna.

Per Ninì Grassia, regista e autore della sceneggiatura, è soltanto uno dei tanti titoli licenziati a raffica durante la sua prolifica carriera; per Mario – e per suo figlio Sal – Da Vinci è invece la chiusura di una parentesi, quella cinematografica, non particolarmente brillante. Considerando gli assolutamente simili (per impostazione della trama e per svolgimento, nonché per fattura modestissima) Figlio mio, sono innocente! (Carlo Caiano, 1978) e Napoli una storia d’amore e di vendetta (Mario Bianchi, 1979), con Il motorino non è sbagliato sostenere che si chiuda una vera e propria trilogia, durante la quale il pubblico ha imparato a conoscere l’ennesimo personaggio partenopeo di estrazione popolare, perseguitato dalle disgrazie, ma dal cuore d’oro e con una fissazione monotematica per il gorgheggio melodico. La particolarità di Mario Da Vinci sta però nella presenza costante del piccolo Sal, suo figlio anche nella realtà e futuro cantante di successo nazionale (mentre la fama di Mario rimarrà più che altro confinata a livello regionale). Detto ciò, presumibilmente i coevi successi sul grande schermo ottenuti da Nino D’Angelo devono aver azzoppato le sorti dei Da Vinci nel mondo della celluloide, pur non avendo questi ultimi particolari demeriti, anzi: anche in questa pellicola non mancano i momenti forti, tragedie e rinascite morali dall’indiscutibile impatto emotivo, e le doverose esecuzioni canore a intervallare la storia, pur senza una precisa collocazione logica all’interno della trama. Fra gli altri interpreti si possono citare Mariangela Giordano, Nunzio Gallo, Eleonora Vallone e Lino Crispo; Sal Da Vinci, qui 14enne, avrà una particina un paio di anni più tardi in Troppo forte di Carlo Verdone: la sua ultima nel cinema (quantomeno fino al 2017 di chi scrive). 2,5/10.

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