Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
Orwell aveva capovolto le ultime due cifre dell'anno (1948) in cui veniva pubblicato appunto "1984" spostando il suo racconto nel futuro. Passato l'anno orwelliano, il tempo e lo spazio diventano molto vaghi, da qualche parte nel ventesimo secolo una "T" è stata confusa con na "B". In un mondo in cui il terrorismo non ha spirito sportivo nel riconoscere la propria sconfitta rispetto al potere pervasivo e totale della burocrazia, il sistema una volta avviato procede implacabile, l'errore è fatale alla vittima mentre per il potere comincia lo scaricamento delle responsabilità sul povero impiegato dell'archivio invece di cercare il vero colpevole. Quest'ultimo è un uomo senza ambizioni se non quella di combattere nei sogni per salvare una fanciulla, quando è sveglio risolve i problemi burocratici del suo capo. Sua madre è una cavia della chirurgia plastica che quando gli offre un lavoro migliore e una compagna lui rifiuta. Quando scopre che la fanciulla dei suoi sogni esiste accetta il nuovo lavoro solo per potere recuperare il maggior numero di informazioni sul suo conto. La conoscenza della donna, così come quella del tecnico Tuttle ( salvato da Buttle ) che lavora fuori dalle regole sugli impianti di riscaldamento senza burocrazia e senza compenso, gli saranno fatali per fargli perdere la stima dei capi di un sistema che ormai lo ha condannato a rifugiarsi nei sogni. Un film che si permette di rileggere Orwell con dosi massiccie di ironia grottesca stile Monthy Pithon, dove i corpi vengono violentati e uccisi per eccesso di fiducia nella burocrazia o nella manipolazione estetica e dove le menti vengono lavate depurate da ogni spirito critico, addestrate a fischiettare l'ultimo tormentone musicale.
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