Regia di Steno vedi scheda film
Da una storia vera. Non che rassicuri. Però se Steno si firma solo qui – e ne La polizia ringrazia – col proprio nome di battesimo, un motivo ci sarà. Probabilmente perché il marchio Steno si associava a troppa commedia, spesso bistrattata, e poteva mandare fuori strada. In effetti, questo Anastasia mio fratello, pur partendo da una base brillante se non altro per l’ingombrante presenza di Alberto Sordi (non al meglio), è un dramma anche duro sulle menzogne e sul potere, sulla scalata al successo e sulla paura. Il film, specie nella seconda parte, quando i già pochi sorrisi a denti stretti si diradano, non sempre funziona e lascia perplessi: può il candore di un paesanotto sfidare la ferocia della malavita? No. Disilluso.
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