Don Salvatore lascia la Calabria per New York, dove viene assunto come vice parroco a Santa Lucia, Little Italy. Suo fratello Alberto, Big Al per gli amici, è ritenuto il capo dell'Anonima Assassini, ma don Salvatore non si rende conto della situazione. Quando Alberto viene processato (e poi ucciso, dopo la detenzione), don Salvatore torna in Italia, ancora convinto dell'innocenza del fratello.
Note
Liberamente tratto dal libro autobiografico di don Salvatore Anastasia, il film offre indubbiamente alcuni interessanti elementi descrittivi, ma eccede nel concedere, soprattutto al personaggio di Alberto Sordi, occasioni puramente macchiettistiche.
Film dall'anima divisa in due senza una sua precisa identità: come commedia è sbiadita (ma l'idea di un candido che tiene testa alla criminalità organizzata a tratti sa essere spiritosa), come mafia movie è appena abbozzato, sebbene sia ben descritto il clima di ossequiosa riverenza che il nome Anastasia suscita intorno a sé. Sordi a ruota libera.
Da una storia vera. Non che rassicuri. Però se Steno si firma solo qui – e ne La polizia ringrazia – col proprio nome di battesimo, un motivo ci sarà. Probabilmente perché il marchio Steno si associava a troppa commedia, spesso bistrattata, e poteva mandare fuori strada. In effetti, questo Anastasia mio fratello, pur partendo da una base brillante se non altro… leggi tutto
Un gran bel film, decisamente sottovalutato. Semplice, ma profondo e chiaro. Sordi, che ha scritto anche l’agile sceneggiatura (quasi due ore, ma il film non annoia, specie per i corretti richiami al gangster movie), recita perfettamente certi tratti del cristiano: idealista, sognatore, che a furia di non poter mai pensare male di chicchessia, non riesce a vedere il male reale della vita… leggi tutto
Ennesima commediola che prevede una trasferta americana per Alberto Sordi, stavolta intabarrato nella tonaca da prete calabrese. Il sacerdote si reca a New York per incontrare un fratello emigrato tanti anni prima, che nel frattempo è diventato un boss della mafia, grazie all'organizzazione del sindacato dei lavoratori portuali. Abbandonata la tonaca per il clergyman, Don Salvatore… leggi tutto
Un gran bel film, decisamente sottovalutato. Semplice, ma profondo e chiaro. Sordi, che ha scritto anche l’agile sceneggiatura (quasi due ore, ma il film non annoia, specie per i corretti richiami al gangster movie), recita perfettamente certi tratti del cristiano: idealista, sognatore, che a furia di non poter mai pensare male di chicchessia, non riesce a vedere il male reale della vita…
Bel film,belle musiche e grande Sordi.Steno bravo
La caratteristica di questo film, tratto da un libro autobiografico di don Salvatore Anastasia, è decisamente l'interpretazione di Sordi che impersonando un personaggio reale è più contenuto del solito e meno legato ai canoni della sua comicità
Sceneggiano Bevilacqua,Amidei e lo stesso Sordi
Regia buona di…
Dalla Calabria, don Salvatore Anastasia (Sordi) si trasferisce a New York, dove finalmente può conoscere il fratello Alberto (Conte). Magicamente, nel paese a stelle e strisce gli si spalancano tutte le porte a qualsiasi sua richiesta. All'ingenuo prelato ci vorrà del tempo per capire che tutta quella riverenza è dovuta al fatto che il fratello è un temutissimo boss…
Steno purtroppo non era un regista adatto per girare una pellicola così difficile. Difatti il film è spesso noioso e ripetitivo. In più Sordi gigioneggia davvero troppo, lasciandosi così andare al facile e malriuscito macchiettismo facendo perdere credibilità al suo personaggio. Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:2 impegno:1 tensione:1
Il titolo non necessita davvero di molte spiegazioni. Il legame tra i fratelli è archetipico (pensate a Caino ed Abele ;-) e il cinema ci si è soffermato un'infinita di volte. Ci arrischiamo quindi in questo mare…
Da una storia vera. Non che rassicuri. Però se Steno si firma solo qui – e ne La polizia ringrazia – col proprio nome di battesimo, un motivo ci sarà. Probabilmente perché il marchio Steno si associava a troppa commedia, spesso bistrattata, e poteva mandare fuori strada. In effetti, questo Anastasia mio fratello, pur partendo da una base brillante se non altro…
"Anastasia,mio fratello" diretto nel 1973 da Stefano Vanzina, devo dire che non mi è dispiaciuto. La storia tratta che Don Salvatore lascia la Calabria per New York, per andare a conoscere suo fratello Alberto, Big Al per gli amici, e contempo viene assunto come vice parroco a Santa Lucia a Little Italy. Però dovunque suo fratello nomina Alberto,si spalancano le porte, e non…
Un film non diretto da Sordi e già è qualcosa da cui si salva, benché la mano del grande attore sulla fase di sceneggiatura si sente molto, anche se fra le firme c'è il grande Amidei. La storia è risolta un po' come una fiaba, ma quello che non quadra è la presenza troppo forte di Sordi, che fa afflosciare il film che si ritorce in sé…
Commedia amarognola con il solito, buon Sordi (qui impegnato in un singolare accento simil-calabrese) ed una storia che prende spunto dalla realtà. Nulla di trascendentale, tutto sotto controllo con la sobria regia di Steno, qui accreditato con il suo nome reale Stefano Vanzina. Soggetto e sceneggiatura con Amidei, Bevilacqua e Sordi stesso. Non è passato alla storia, ma non…
Ennesima commediola che prevede una trasferta americana per Alberto Sordi, stavolta intabarrato nella tonaca da prete calabrese. Il sacerdote si reca a New York per incontrare un fratello emigrato tanti anni prima, che nel frattempo è diventato un boss della mafia, grazie all'organizzazione del sindacato dei lavoratori portuali. Abbandonata la tonaca per il clergyman, Don Salvatore…
Viaggio in America per Albertone,nella tonaca di un prete fratello di un boss mafioso,tra i primi a pentirsi su Cosa Nostra.Steno,in una fase in cui flirtava con trame più serie del suo solito,girò questo film con Sordi,forse ambendo ad una rivalutazione critica del suo lavoro(poi arrivata anni dopo e postuma).Però "Anastasia,mio fratello" è un ibrido,troppo sospeso tra il film cronachistico…
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Commenti (4) vedi tutti
Non ce l'ho fatta a vederlo. La colonna sonora non la reggo.
commento di siniscalchiFilm dall'anima divisa in due senza una sua precisa identità: come commedia è sbiadita (ma l'idea di un candido che tiene testa alla criminalità organizzata a tratti sa essere spiritosa), come mafia movie è appena abbozzato, sebbene sia ben descritto il clima di ossequiosa riverenza che il nome Anastasia suscita intorno a sé. Sordi a ruota libera.
commento di degoffroBellissimo, unico neo Alberto Sordi, bravissimo attore ma forse non adatto ad un film del genere.
commento di lonestarIdea carina, sviluppata con una vena emotiva crepuscolare, perciò insolita per Steno.
commento di Dalton