Regia di Irving Rapper vedi scheda film
Nella Spagna invasa da Napoleone una novizia fugge dal convento per amore di un ufficiale inglese, si aggrega a una banda di zingari, viene mantenuta da un torero e poi da un conte, gira l’Europa cantando nei teatri, ritrova il primo amore che credeva morto e infine torna nel convento, dove una statua della Madonna si era animata e aveva preso il suo posto. Vedere Roger Moore, suor Carroll Baker (con i capelli neri, nel tentativo di farla sembrare una bellezza mediterranea) e Vittorio Gassman tutti insieme in un film in costume è già di per sé un’esperienza abbastanza surreale. Ma anche con un cast più credibile resterebbe un melodramma inerte, basato su un meccanismo stancamente ripetitivo (la donna tormentata dalla convinzione di portare sfortuna ai suoi uomini) e con una carrettata dei più vieti luoghi comuni sugli spagnoli calienti. Un film che era già stantio nel 1959, dove la morale edificante (peraltro occultata da un titolo italiano insensato) è in fondo la cosa meno disprezzabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta