Regia di Edoardo Winspeare vedi scheda film
Una piacevole commedia solo apparentemente banale
Storielle semplici, ma idee chiare: il regista Edoardo Winspeare realizza un verosimile affresco di vita quotidiana di Disperata, un paesino in provincia di Lecce come tanti altri, coi suoi delinquentelli, coi suoi bamboccioni, e con gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino, subito dopo averne cacciato uno, solo per rimandare un'altra sequela di perenni lamentele. Simpatico e dal significato evidente il titolo a doppio taglio; ma ciò che colpisce è l'ottimismo di fondo della pellicola, in grado di insegnare che nella vita c'è sempre qualcosa o qualcuno capace di motivarci. Vuoi una fissazione o passione, vuoi un punto di forza o di debolezza, vuoi semplicemente il papa e/o la fede in Dio: basta poco per dimenticare gli errori o per porre fine a ciò che non siamo. Una deliziosa opera tragicomica, quasi tutta sottotitolata per il dialetto e con personaggi molto interessanti e ben interpretati, tra tutti i due fratelli in disaccordo. Non mancano scenette spassose, come i momenti di ozio totale dei paesani, e un paio di sequenze commoventi, come quella della chiamata inaspettata. Apparentemente un filmetto piuttosto sempliciotto e inutile, invece molto solido nello spirito, nella piacevole narrazione degli episodi e nella regia, ma soprattutto con una peculiarità non da poco: l'assenza di semplice critica sociale. Di libera interpretazione la lentezza della lumaca che apre e chiude il film e dopo i titoli di coda c'è una simpatica scena inedita. A VENEZIA NELLA SEZIONE "ORIZZONTI".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta