Tra le domande che si possono fare a proposito del nuovo film dei "Power Rangers", le cui avventure, lo ricordiamo, erano state già portate sul grande schermo nella versione firmata nel 1995 da Bryan Spicer, c'è quella che riguarda l'opportunità di resuscitare un brand come quello legato ai personaggi creati dalla giapponese Toey Company che aveva già dimostrato uno scarso appeal commerciale. La risposta è presto detta, risiedendo la ragione nell'esplosione del fenomeno rappresentato dal successo dei lungometraggi incentrati su gruppi di super eroi che, a partire dall'exploit degli Avengers (più volte campioni d'incasso nel box- office globale) ha dato vita a un proliferare di seguiti e nuovi titoli (da "I guardiani della galassia" al prossimo "Justice League"). In un contesto certamente favorevole a fare la differenza sono però i dettagli che nel caso di "Power Rangers" riguardavano soprattutto la necessità di fornire a ciascun componente del super team una personalità tale da supplire alla mancanza di quel surplus di carisma e di immaginario iconografico che super eroi come Iron Man, Superman, Batman e Capitan America si portano dietro ogni qualvolta decidono di partecipare al raggiungimento di obiettivi condivisi, combattendo fianco a fianco contro un nemico comune . La qualcosa diventa fondamentale quando - come succede nel film diretto da Dean Israelite - tra le fila dei giovani protagonisti non troviamo divi conclamati ma interpreti in erba e perciò bisognosi di uno sguardo capace di valorizzarne i pregi e diminuirne i difetti.
Cosa di cui non è capace la regia di Israeli il quale, attento a rispettare gli equilibri tra gli aspetti privati della vicenda, quelli conseguenti all'assunzione di responsabilità derivata dall'acquisizione dei super poteri da parte dei riottosi liceali (vero e proprio must in lungometraggi di questo tipo), con la parte avventurosa delle storia, quella che scaturisce dal tentativo degli stessi di riuscire ad avere la meglio sulla malvagia Rita Repulsa (Elizabeth Banks, dopo la serie di "Hunger Games" ancora una volta coinvolta in un film di diavoli ed eroi). Riconoscere tra le righe citazioni di cult come "Breakfast Club" e di "Trasformers" e condirli con la solita insalata a base di effetti speciali non basta a fare del prodotto in questione un film da ricordare.
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