Regia di Michael Curtiz vedi scheda film
Biografia colorata ma fin troppo romanzata del grande jazzista e compositore Cole Porter.
1914. All'Università di Yale Cole Porter è uno studente svogliato, per niente interessato alla facoltà di giurisprudenza alla quale l'ha avviato la ricca famiglia (dalla quale, da buon ribelle, non vuole un dollaro!), ma, in compenso, appassionato di musica jazz e ottimo pianista. Sarà l'inizio di una lunga avventura.
Già, una lunga avventura romanzata, lunga una vita ma solo in parte corrispondente alla realtà. Nel trasporre sullo schermo la vita del celebre compositore, Michael Curtiz firma un film estremamente colorato (come suo solito), dalle splendide musiche e dalla discreta presa emotiva. Alcuni particolari reali nella vita del musicista sono ignorati (se non perfettamente modificati, forse per bigottismo e censura). Bravi gli interpreti anche se non sempre somiglianti al personaggio reale (in primis Cary Grant). Pure Monty Wooley interpreta sé stesso in maniera in parte falsa. Bellissimi i paesaggi e la fotografia. Forse una delle peggiori opere di Curtiz.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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