Regia di Jim Sheridan vedi scheda film
L'ingresso nel film è puro "pathos":un connubio potentissimo di atrocita' e folklore IRISH ,la bomba nel pub di Guilford è trascinata dalle note di "In the name of the father".Un incipit da balzo di poltrona,forte e duro come l'intero film.Le fiamme e le macerie londinesi proiettano all'interno di una Belfast lacerata,in odore di guerriglia in nome della liberta'.Una citta' all'odore di "piombo",la madre dei "ribelli" armati dall'utopia idealista.Sui tetti spioventi vi è un figlio sbandato dell'Irlanda:Gerry Conlon,ladruncolo di ferraglie che sopravvive(come puo') all'inferno,è lui il protagonista annunciato dell'odissea umana che come egli stesso dice: "Se qualcuno avesse voluto inventarla non ci sarebbe riuscito" .Ma le frasi superano l'immaginazione d' un romanzo dalle tinte tragiche,un epopea dura e nefasta vissuta sulla pelle di puri innocenti.La storia dei Conlon,Gerry e Giuseppe (figlio e padre) è reale come quella di Paul Hill,ragazzi senza colpe,come gli altri componenti (zii e cugini) della famiglia.Tutto inizia nel 1974 in piena Londra vittima dei bombaroli dell'I.R.A. (Irish.repubblican.Army),Gerry e il suo amico Paul sono "ospiti" di una comunita' hippy.La loro sfortuna è quella di trovarsi a Guilford durante l'esplosione d'un ordigno in un pub,saranno vittime e colpevoli ideali d'un infame orda giudiziaria,portando in gabbia gente innocente,tra cui Giuseppe(il padre di Gerry) accusato di complicita' in strage.Il solo essere irlandesi nella Londra di allora era marchio di colpevolezza o almeno di connivenze con l'I.R.A..Gli inglesi applicano contro Gerry e i suoi, un "trattamento speciale" con l'avvallo (ovviamente) della Madre/corona.Una santa inquisizione al danno d'innocenti costretti ad autoaccusarsi.Passeranno 15 anni prima di scorgere la luce nei panni dell'avvocatessa Peirce che riaprira' il caso scagionando uomini accusati di gravi infamita'.Ma 15 anni,i migliori della tua vita,con un padre "ucciso" dalla "giustizia" non ritornano indietro.Una vicenda toccante,spunto di riflessione sulle "cecita'" di una corona pronta a sbatterti come MERDA da prima pagina.Il regista Sheridan traccia una linea faziosa(giustamente) nel trascrivere cio', nella densita' di pathos,priva di assuefazioni politically correct riguardo al Regno Unito.Un orda emotiva lacerante a tratti commovente,un connubio di passioni e tormenti personali, sfocianti in furia distruttiva all'interno di una cella.Il timbro ingiurioso scagliato contro Gerry e il padre è una lama appuntita dentro un CUORE ,quello dei Conlon e di un'intera nazione.L'Irlanda delle lande verdi,di valori cristiani,i cui figli subiscono l'abbrutimento del colonialismo mai accettato,imposto dall'alto della millenaria "corona" resa da Sheridan una barbarie in toga e doppiopetto.Chi sfugge alla logica imperialista diventa "soldato" scagliandosi con ESPLOSIVA atrocita' contro il nemico britannico.Ma Gerry e Giuseppe non sono "soldati",sono l'umanita' che "sta al gioco", esterna da tutto cio',una famiglia normale nel quadro dell'orrore.Il CUORE del film è nella simbiosi di tormenti e amore/odio tra un padre e un figlio,sconosciuti a loro stessi che le "Mura infami" del terribile blocco H riconcilieranno.Una riabilitazione avvenuta completamente con la morte di Giuseppe a cui Gerry rendera' giustizia solo nel "SUO NOME" .Una storia del CUORE che entra all'interno di esso scavando un solco tra l' atroce ingiustizia e un amore (non) dichiarato.Onore a Sheridan per aver girato uno dei migliori film sulla "giustizia ingiusta" avvalendosi delle sontuose performance di Lewis, Postlethwaite e della Thompson,una regia appassionata girata con sguardo emotivo, trasposto nella fotografia dal tono "spento",una catarsi di emozioni dignitose e amare in cui la LUCE finale è quella di una "LIBERTA'" (e un innocenza) riconosciute da una CORONA INDEGNA.....
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