Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Film in costume patinato ed un po' sopravvalutato ispirato al romanzo di Edith Wharton che sfrutta lo stereotipo dell'uomo conformista che rinuncia alla donna che veramente ama per rimanere accanto alla sua fidanzata che non ha proprio il coraggio di lasciare. Solo che in questo caso, questa fidanzata è nientemeno che la cugina della donna più matura della quale si è innamorato. L'intreccio nonostante si basi su un triangolo d'amore assai banale tipico di quei romanzetti rosa tascabili pubblicati una volta dalla Mondadori, funziona e coinvolge quanto basta. Vengono naturalmente messe in risalto le convenzioni sociali ipocrite tipiche dell'epoca vittoriana, ma questo non è stato certamente il primo film a raccontare con grande stile ed eleganza, il forzato puritanesimo d'alta borghesia che soffocava i cuori e le menti dei suoi membri in epoca ottocentesca. E' roba trita e ritrita da molto tempo ormai e questo film, anche se ben fatto - ha delle belle ambientazioni, bei trucchi ed una sceneggiatura che cura con premura e diligenza dialoghi, narrazione, situazioni e personaggi - non mi ha emozionato come avrebbe potuto, forse anche per colpa di un doppiaggio in parte sbagliato (la doppiatrice di Winona Ryder è penosa) e dell'interpretazione di Daniel Day-Lewis che non mi hanno trasmesso nulla.
Un po' imbambolato e non sufficientemente intenso a mio giudizio.
Bella, brava ed intensa.
Brava, una buona prova e del resto a quei tempi Winona era all'apice del suo successo, solo che è assai meglio ascoltarla in lingua originale poichè la sua doppiatrice ha un tono di voce insopportabilmente lezioso.
Insolita a causa dell'inserimento di un pezzo new age.
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