Regia di Sergio Leone vedi scheda film
San Miguel. Una striscia di terra arida che passa quasi furtivamente fra una manciata di casupole bagnate dalla polvere e da un sole implacabile.
Siamo al confine con il Messico; all’orizzonte si staglia la figura di un uomo, un solitario. Cappello e poncho.
E pistola in mano.
Si chiama Joe (Clint Eastwood), e farà deflagrare la rivalità fra le due famiglie rivali del posto, i Rojo e i Baxter, vendendosi di volta in volta al miglior offerente.
Esordio con il botto nel genere per Sergio Leone, che con questo film inaugura una stagione ed un filone (lo spaghetti western) destinato a conquistare fama e pubblico (con risultati artisticamente non sempre all’altezza), almeno fino alla fine dei ’70. Il film è un remake (dichiarato a sentire il regista romano, ma in realtà la sua società non ne pagò mai i diritti ) de “La sfida del samurai” di Akira Kurosawa, che fece peraltro causa a Leone vincendola ; Perché allora tanto clamore per un remake? Be’ perché Sergione fu cocciutissimo e determinato nell’ innestare il suo “modus operandi” e la sua grande capacità di “vedere” cinema: il risultato è un opera che diede nuova linfa ad un genere che stava morendo, sbancando il botteghino e proiettando Leone ed Eastwood fra le star dell’epoca.
Qualche pecca in fase di sceneggiatura (realizzata in parte a sei mani con Argento e Bertolucci) non penalizza il ritmo di un film iconico che contiene grandi momenti di cinema, come la resa dei conti finale. Gian Maria Volontè venne coinvolto nel progetto a causa di alcuni debiti da pagare, non credendoci tantissimo: in realtà la sua è una prova intensa e superiore per sfumature al protagonista, che però funziona pure lui benissimo. Colonna sonora del maestro Morricone che anni dopo dichiarò che fu la sua peggiore creazione…valli a capire questi geni!!
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