Regia di Sergio Leone vedi scheda film
Un film rivoluzionario, violento ma con uno sfondo di "bontà" da parte del protagonista. Un film visto più volte con aspettative diverse e che sempre stupisce.
Un western "nuovo", il titolo della recensione si riferiscie al fatto che questo film ha segnato una svolta, si è passati dal western classico alla John Ford ad un nuovo genere, diverso e con valori morali differenti da quelli mostrati da John Wayne e molti altri.
Certo, Per un pugno di dollari non fu proprio il primo di questo nuovo genere detto "Spaghetti western" ma fu il primo che lo rappresentò magnificamente, solo lo stesso Leone, regista del film, riuscì a superare questa pellicola con i suoi successivi capolavori. Il western classico alla John Ford ha dei canoni ben precisi, dei valori morali positivi e delle ambientazioni più o meno definite ma, questo Leone non lo sapeva e infranse così tutte o quasi le regole fino ad allora conosciute finendo così per creare un capolavoro.
Il successo del film è dovto soprattutto alla genialità della regia ma le interpretazioni degli attori, specie del protagonista, hanno giocato un ruolo fonddamentale. Appunto dal protagonista voglio iniziare; Clint Eastwood era un attore americano non molto conosciuto che recitava in una serie tv western e un giorno ricevette una proposta per girare un western in Europa con un budget ridicolo e una paga appena decente, per fortuna Clinti accettò l'offerta e diede inizio alla sua favolosa carriera. Clint era molto calmo e pacato, sul set se ne stava sdraiato all'ombra per la maggior parte del tempo a dormire, questo carattere lo trasmise poi al suo personaggio, che però tanto è calmo nel modo di fare quanto è veloce con la pistola. L'uomo senza nome è un vagabondo, senza pietà, che però come si vedrà durante il film aiuta la povera gente di San Antonio a liberarsi dalle due famiglie che li opprimono, seppur con metodi piuttosto cruenti.
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