Regia di Sergio Leone vedi scheda film
Entrato ormai di diritto nella mitologia del cinema, questo è il titolo fondamentale di un genere, lo spaghetti western, che grazie a Leone (e Tessari e Di Leo in sceneggiatura, nonchè Eastwood e Volontè) rinasce in un nuovo contesto, cioè quello italiano. Peraltro, se può sembrare strano che degli europei si prendano la briga (e lo facciano con tanto amore per la causa) di raccontare le 'sporche faccende' di un mucchietto di pistoleri d'oltreoceano, ancora più assurdo deve apparire che la fonte primaria da cui venne l'idea per Un pugno di dollari, una specie di proto-soggetto insomma, è un film giapponese quale La sfida del samurai di Kurosawa. Altra menzione d'onore va certamente alla musica di Morricone, indimenticabile. Monumentale Eastwood, che da qui in avanti avrà una carriera in crescendo continuo. Scena da antologia: il duello finale, manco a dirlo, in cui lo straniero rivela di aver 'barato' nascondendo una piastra di metallo sotto il poncho; frase topica (pronunciata da Volontè): "Quando l'uomo con la pistola incontra l'uomo col fucile, l'uomo con la pistola è un uomo morto". Semplicemente da vedere.
Uno straniero arriva nel paese di San Miguel, al confine fra Usa e Messico. Qui le due famiglie rivali che si contendono il potere sono i Rojo e i Baxter. L'uomo fa il doppio gioco, vendendosi a entrambe le famiglie di nascosto l'una dall'altra; quando viene scoperto, però, tutti si accaniscono contro di lui. Il risultato è che i Rojo sterminano i Baxter e l'uomo riesce a fuggire, per poi ritornare a sfidare il più feroce dei Rojo, Ramon, nel duello finale.
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