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Per un pugno di dollari

Regia di Sergio Leone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Per un pugno di dollari

di axe
9 stelle

Un individuo di nome Joe giunge, a cavallo, nel villaggio di San Miguel, in Messico; l'accoglienza non è delle migliori. Si respira violenza nel paese, e lo stesso sconosciuto ne è vittima. Apprende dall'anziano locandiere presso il quale prende dimora che in paese si fronteggiano due famiglie di malviventi, gli statunitensi Baxter ed i messicani Rojo. Esse si contendono il controllo del paese, al fine di garantire alla propria fazione una più tranquilla gestione del contrabbando e di altri traffici. Joe, molto svelto con la pistola, si mette al servizio prima dei Rojo, poi dei Baxter; in realtà fa un doppio gioco che provoca uno scontro all'ultimo sangue tra i due gruppi criminali e rischia di travolgere lo stesso protagonista e quel poco di positivo che è rimasto in San Miguel. "Per Un Pugno Di Dollari" è tra i primi e più celebri film appartenti al genere degli spaghetti-western, ed una vera e propria pietra miliare del cinema. Il regista Sergio Leone, il cui nome nei titoli è sostituito dallo pseudonimo di Bob Robertson, dal "sound" statunitense, pur tra molte difficoltà, riuscì a dare nuova linfa ad un genere cinematografico ormai ripetitivo, privo di nuovi spunti, e lo fece con scelte molto coraggiose. La trama, come suggerisce il titolo, si evolve dando conto della brama di dominio dei personaggi. La messa in scena permea il racconto di violenza, sangue, simboli di morte. Il protagonista, interpretato da un ancor giovane e poco noto Clint Eastwood, il misterioso Joe - nome tanto comune da dare l'idea che sia falso - sembra agire in primis per avidità; sin dal suo arrivo in San Miguel, il personaggio, per nulla turbato dal clima di intimidazione del luogo, sembra comprendere come potrebbe sfruttare la propria abilità con le armi per guadagnare buone somme di denaro. Da alcune informazioni trasmesse successivamente, tuttavia, apprendiamo che l'arrivo nel villaggio e l'attuazione del suo piano di morte non siano delle casualità. E' ben diverso, questo personaggio, dagli "eroi della Frontiera" raccontati dal western classico di stampo statunitense. Si capace di atti positivi - quale il salvataggio della tenace eppure vulnerabile Marisol e della sua famiglia - ma irrimediabilmente votato al proprio tornaconto ed avvezzo alla morte, Joe, esce di scena all'improvviso, così come vi entra, senza che si sappia alcunchè, del suo passato come del suo futuro, nonchè cosa l'abbia spinto nel villaggio di San Miguel. Lo stesso centro abitato non è la laboriosa cittadina o l'insediamento di pionieri presenti in molti racconti del western classico. E' uno scalcinato agglomerato di baracche, sorto in territorio messicano, ma di fatto in una zona franca prossima alla frontiera, crocevia di traffici tra malviventi di entrambe le nazionalità; la stella di sceriffo è assolutamente priva di valore poichè appuntata sul petto di un personaggio indegno di portarla, peraltro dimorante in un luogo ove la carica non ha riconoscimento. Il principale personaggio femminile - Marisol (Marianne Koch) - ha un ruolo marginale; la sua tragedia contribuisce a dare una connotazione del clima di violenza instauratosi in quell'angolo di mondo. Il protagonista la salva, scatenando l'ira di Ramon, il quale la teneva con sè con la forza e la minaccia; ma Marisol esce di scena ben prima degli scontri decisivi. La popolazione vive rintanata nelle case, tanto per paura quanto per disinteresse, per cessata speranza verso il futuro. L'unico che prospera è il becchino, un vecchio rintronato, tra i pochi paesani ad essere amico di Joe, insieme a Silvanito, l'oste, il quale ne ricava solo sventura. Non tanta quanta ne investe i due clan rivali. Gli statunitensi sono barbaramente massacrati dai Rojo; dopo l'incendio della loro abitazione, gli uomini al soldo dei Baxter sono uccisi mentre escono dalla casa. Infine, anche i membri della famiglia vengono trucidati, nonostante esprimano la volontà di resa. Tra i tre fratelli Rojo, si distingue Ramon (Gina Maria Volontè). Leader della famiglia e della banda, feroce e subdolo, smanioso di potere ed avido, pur essendo un buon tiratore, preferisce colpire alle spalle. Lo scontro finale, il duello conclusivo, si consuma tra Joe e Ramon. Dopotutto, quest'ultimo, non è ne' abile con il fucile, ne' intelligente come crede (o riesce a far credere). Non c'è alcun pericolo di annoiarsi, durante la visione. Il regista, tuttavia, non ha fretta. Dedica molto tempo alla descrizione dei luoghi; ai personaggi, inquadrati da angolazioni diverse, che ne evidenziano le pose, le movenze, gli indumenti, impolverati e laceri; gli sguardi, i quali tradiscono indole e stati d'animo. L'eccezionale colonna sonora è composta da Ennio Morricone; oltre al celebre tema dei titoli, più volte riproposto, con alcune variazioni, possiamo ascoltare brani strumentali, non di minor valore. Nonostante la violenza e l'atmosfera lugubre, non manca, nella narrazione, l'ironia, espressa da un'iconografia funebre con i quali i personaggi sembrano convivere tranquillamente, un po' per familiarità con la morte, ogni giorno data e rischiata, un po' per "esorcizzarla". Joe, Silvanito, il becchino, non si prendono mai troppo sul serio, a differenza dei Baxter e dei Rojo. Questo film, primo episodio della "Trilogia del Dollaro", ed ispiratore di decine di pellicole prodotte successivamente con alterne fortune, dà una nuova lettura, estremamente pessimista, di un periodo storico fino a quel momento visto come una fase di sviluppo, personale ed individuale, rompendo con schemi narrativi consolidati ed ormai sterili. Impossibile, nonostante la ben documentata ispirazione fornita al regista dall'opera di Akira Kurosawa "La Sfida Del Samurai", non riconoscere la portata innovativa del film di Sergio Leone, il quale trae, altresì, spunto da inquietitudini sociali e politiche della propria contemporaneità, in collisione con un conformismo ed una morale che oggi chiameremmo "mainstream". Ottimamente montato, interpretato e ... musicato, "Per Un Pugno Di Dollari" merita, dunque, senza dubbio, la visione. E non solo da appassionati del genere western.

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