Regia di Brian Gilbert vedi scheda film
E' un film biografico (sulla vita ed in particolare sul matrimonio dello scrittore T. S. Elliot), ma soprattutto un film che ci parla dell'amore e della follia. Un binomio che va spesso a braccetto, perchè l'amore, quello vero, è spesso una vera e propria follia, completamente irrazionale se per razionale intendiamo ciò che aiuta la conservazione ed il benessere di sè stesso.
E' un fatto che la malattia - qui la moglie ha una malattia mentale, una specie di follia che come spesso accade è molto apparentata con la genialità - e le difficoltà delle persone amate portano l'amore a crescere nelle persone di animo sensibile. Diventano come un cibo spirituale; o, come dice a un certo punto all'incirca il suo protagonista, il fondamento e il supporto della loro moralità.
E poi i problemi psichici sono i più difficili da trattare, perchè in un certo senso più coinvolgenti (altro che "chi va con lo zoppo impara a zoppicare": chi va col pazzo rischia di impazzire). Nella nostra storia il protagonista, sconfitto dall'insania della moglie, pur amandola finisce per farla rinchiudere in una specie di manicomio a cinque stelle, senza mai andarla a trovare neanche quando, in realtà, essai è probabilmente guarita.. E tuttavia l'amore, come ricordo piacevole o come ispiratore di poesia, rimane tra loro come una grande, inesauribile forza, per tutta la loro vita.
Bravissima la protagonista, nel ruolo di una adorabile pazza spesso imbarazzante nella sua follia ma non di rado anche divertente.
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