Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Blando nei contenuti, predilige il dialogo all'azione e forse in questo venne visto di buon occhio da una certa corrente della Nouvelle vague (Resnais come Godard, seppure il principale estimatore di Rossellini fosse Truffaut, autore di tutt'altro tipo di cinema); il Viaggio in Italia è solo un pretesto per dar sfogo ad una crisi di coppia, che si risolve troppo facilmente e troppo banalmente in un'accettazione dell'altro che cancella come un colpo di spugna la realtà degli avvenimenti successi fino a quel punto. Favolistico, nonostante l'ombra neorealista che aleggia sul film (con presenza ricorrente di scavi, musei, rovine, riferimenti costanti all'antichità ed all'importanza della memoria), così poco reale e concreto nel finale ciecamente cattolico.
Una coppia sposata inglese di mezza età è in viaggio a Napoli. Le incomprensioni, i silenzi, le battute acide si sprecano e la conclusione, al ritorno a caso, è quella del divorzio. Eppure, trovatisi sperduti in mezzo alla folla impazzita di una processione, i due capiscono di dovere fare a meno dell'orgoglio per potersi affidare totalmente l'un l'altro/a. E' amore.
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