Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
VOTO 10/10 Il capolavoro di Rossellini, il suo film più celebrato da quando fu esaltato dai giovani turchi della Nouvelle vague che lo presero a emblema, salvo poi ispirare anche il cinema di Antonioni e molte altre opere fra cui il Disprezzo di Godard. Un viaggio interiore alla scoperta dell'essenza dei personaggi, condotto senza eccessivi psicologismi, ma, piuttosto, secondo i dettami della corrente fenomenologica, con un''integrazione perfettamente riuscita di questo percorso interiore nell'ambiente circostante, attraverso sequenze semidocumentaristiche che accompagnano e in qualche modo segnano le svolte del cammino della coppia. La scena più famosa è quella ambientata a Pompei, quando i due protagonisti assistono al ritrovamento dei resti di un uomo e una donna sorpresi dalla morte mentre si abbracciavano : struggente e sobria, in linea con l'andamento di un film profondo e di grande sofisticazione intellettuale. L'impressione che ne emana è quella di un'opera insolitamente omogenea, fluida e in anticipo sui tempi : ottimi gli apporti tecnici e l'interpretazione degli attori, fra cui una Ingrid Bergman di intensità straziante, meno diva e più autentica. Quasi tutto il cinema esistenziale dei decenni successivi proviene da qui.
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