Regia di Mario Camerini vedi scheda film
La cosa che più fa sorridere è confrontare le opinioni italiane su film.tv e quelle degli statunitensi su imdb. Per noi l'Ulisse di Camerini è stato il kolossal made in Cinecittà" per eccellenza, costosissimo e pompatissimo frutto degli anni d'oro della "Hollywood sul tevere". Per loro è un film delizioso nel suo essere "obviously low-budget" e considerato alla pari dei pepli del '58-'65 . Ah, punti di vista.... :) Comunque, tornando a palla... Il film di Camerini ha la caratteristica di poter avere, su chi ben conosca l'Odissea e gli annessi e connessi, un duplice effetto: o se ne rimane inorriditi per le deformazioni applicate al racconto e le ingenuità palesi della messinscena o al contrario si apprezzano gli stessi elementi come divertissement (ancora ricordo le risate della mia docente di ginnasio quando vedemmo questo film in classe e appariva Nausicaa adorna di un cappellino alla Rossella O'Hara). "Ulisse" vorrebbe essere un film cinematograficamente epico, sulla scia del "Sansone e Dalila" di De Mille ('49), "Quo vadis" ('52), e compagnia bella, ma dove viene maggiormente meno a questa velleità è nella durata. A 1 ora e 45 si può parlare al massimo di "mini-kolossal" e se pensiamo alla vastità della materia che si va a trattare è ovvio che l'operazione ha necessitato di una compressione e riduzione della vicenda enormi (emblematico il caso dell'episodio di Circe che con nonchalance riassume in uno solo ben tre episodi del poema omerico: l'incontro con Circe, appunto, il soggiorno presso Calipso e l'evocazione delle anime dei morti presso la Sibilla. Questo fa sì che da un lato il ritmo sia sostenutissimo, senza alcuno di quei tempi morti, cali di tensione o, al contrario, lungaggini, che caratterizzeranno molti pepli successivi. Dall'altro questa brevità fa venire meno buona parte del respiro epico e conferisce al tutto un certo senso di affrettato. All'epoca un successone sia in Patria che nel blindatissimo mercato d'oltreoceano, si lascia guardare e godere ancora oggi, soprattutto se si è appassionati del genere. Basta contestualizzarlo e prenderlo per quello che è (e per quello che è stato e che avrebbe voluto essere).
Ok. E' anche abbastanza un bel vedere e col suo fisico atletico spesso in mostra a petto nudo anticiperà le musculature ben più possenti, e altrettanto in mostra, degli Ercoli, Macisti e Sansoni di qualche anno dopo. Non mi fa impazzire comunque la sua caratterizzazione di questo Ulisse, a partire dal suo sbeffeggiare gli dei (e qui la colpa non è di Douglas ma degli autori) fino agli sguardi assenti con cui dovrebbe comunicare l'idea della memoria che sta tornando e che a me sembrano talento recitativo approssimativo.
Bella e brava nel duplice ruolo di Penelope e Circe. La star del film è lei, non Douglas.
non mi piace nel ruolo di Antinoo, lo trovo, anche esteticamente, "miscast". Gusti personali.
Carina, nei panni di una Nausicaa innamorata e un po' sciocchina (interpretazione libera, ma in fondo non del tutto infedele, al ritratto omerico)
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