Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Verrebbe da dire un filmetto, se non fosse che ci hanno speso tanto da farne un filmone; comunque nulla di buono… a meno di non conoscere bene l’Odissea. Sì sì, ho detto proprio che lo si può apprezzare solo conoscendo bene l’Odissea, e a condizione di credere che gli sceneggiatori e il regista si siano divertiti molto a deformarla in modo ridicolo. Ma questo non lo credo. Eppure hanno deformato tutto in modo radicale; non è solo il fatto di aver fuso in uno i tre episodi di Circe, della Sibilla con la discesa agli inferi e di Calipso; è proprio tutto deformato, compreso l’irridere di Ulisse agli dèi, la sua sicumera. O lo prendi tutto sul ridere, o lo butti. L’ho buttato, ma dopo averlo finito senza divertirmi. Peccato per gli attori, la Mangano ci ha messo molto impegno e qualche volta è riuscita convincente, nelle sue varie parti; anche Quinn è entrato in scena con un buon piglio; ma più di tanto non potevano fare con un simile copione. Non parliamo poi dei preparativi di un matrimonio con Nausicaa, poi annullato senza drammi per l’improvviso ritorno della memoria di un Douglas che non ha neppure provato a mettere un po’ dell’ironia che di solito rende piacevoli le sue interpretazioni.
Una raccomanadazione: non date retta a chi vi dice che è utile per conoscere l’Odissea, assolutamente non lo è, anzi, rischiereste di venir subito bocciati a qualunque esame. Sarebbe come credere di imparare la storia della filosofia leggendo la Storia della filosofia occidentale di Bertrand Russell… ma con una differenza non da poco, che Russell si diverte nell’esporre e commentare e deridere le tesi dei vari filosofi, in modo molto divertente per chi già conosce quella storia, mentre il film ha un tono molto serio e magniloquente.
Guardatevi piuttosto lo sceneggiato di Rossi, modesto ma decoroso e fedele ed anche come film nettamente migliore di questo.
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