Regia di Nini Grassia vedi scheda film
Nino tira a campare come riesce, cercando di sfondare come cantante, la sua unica passione nella vita. Si innamora ricambiato di una ragazza già impegnata con un tizio ignorante e cattivo, che ovviamente prende a odiare Nino. Lo fa perfino finire nei guai con la giustizia, ma ovviamente il bravo ragazzo riuscirà a uscire pulito dalla faccenda e a conquistare definitivamente la squinzia.
Il successo nazionalpopolare di Nino D'Angelo, già piuttosto noto nel napoletano, passa per le pellicole da lui interpretate; il primo regista a lanciarlo sul grande schermo è stato Ninì Grassia, mestierante partenopeo dalle possibilità estremamente limitate, ma proprio per questo perfettamente a suo agio con questo tipo di prodottini di infima qualità, scritti con i piedi, recitati peggio e diretti di conseguenza con fretta e nessun brio. Grassia scrive anche il copione di questa che è la seconda opera in cui dirige il celebre caschetto biondo, alle prese con qualche esibizione musicale qua e là sullo sfondo di una vicenda strappalacrime sui toni della classica sceneggiata napoletana; l'innovazione tentata da Mariano Laurenti l'anno seguente (Un jeans e una maglietta, 1983), cioè quella di fare dei veri e propri musicarelli con protagonista Nino D'Angelo, non per caso reggerà nel tempo meno delle sceneggiate, che proseguiranno ancora per parecchi anni. L'Ave Maria (L'artista) è il prevedibile guazzabuglio di scenette insensatamente patetiche ed elementi tragici, trash oltre ogni livello di guardia concepibile, purtroppo completamente privo di autoironia e in quanto tale soffocante, a un passo dall'irritante. Nel cast anche Maria Rosaria Omaggio, Sonia Viviani, Lino Crispo, Adriana Giuffrè; nello stesso 1982 D'Angelo approdava al cinema anche con una doppietta di film di Alfonso Brescia (Giuramento e Tradimento), fra i Maestri della sceneggiata. Poco male per Grassia, che reincontrerà infatti subito dopo, sul set di Lo studente (1983). 1/10.
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