Regia di Gene Saks vedi scheda film
Basare la propria vita sentimentale su bugie e inganni dell'altrui buona fede è meschino, ma il dentista Julian Winston ha un atteggiamento proprio così: scapolo impenitente, ha inventato alla giovane amante che ha famiglia, la moglie ha problemi psicologici, e non se la sente di lasciarli per lei, giocando sull'innamoramento della ragazza e dei problemi di coscienza della stessa. Sebbene sia abile nel carosello di menzogne che ha ordito, ad un certo punto deve dare materializzazione alla più matura rivale della giovane, e così ottiene il favore della segretaria, una bella signora che vive con garbata rassegnazione la vita solitaria che si è scelta, di fingersi sua coniuge. Ovviamente, le cose non andranno come il marrano vorrebbe. Gene Saks si conferma come un professionista bravo nel dirigere gli attori, che magari non dà grande respiro ai soggetti alla fonte delle pellicole che ha girato, ma sa bene come dare tempi agli interpreti e far scambiare le battute: uscito nella fase a cavallo tra gli anni Sessanta,che segnò l'apice del sottogenere di film brillanti tratti da commedie celebri sul palcoscenico, tra adattamenti di Neil Simon e altri, e buoni attori che sapevano trarre il meglio dai personaggi che venivano loro affidati, "Fiore di cactus" è una commedia gradevole, con finale sentimentale, che non le nuoce. Del cast, valida la freschezza ingenua della frizzante Goldie Hawn, che si combina bene con la pacata grazia di Ingrid Bergman, e fa piacere riscontrare un Walter Matthau quasi defilato, pure se è il vero protagonista, che lascia spazio alle colleghe con misura e stile.
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