Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Cable Hogue viene rapinato ed abbandonato da due fuorilegge in mezzo al deserto. Nella tragedia trova la sua fortuna: un pozzo d'acqua al centro del nulla. Potrà così ricostruire la sua vita e attendere il giorno della vendetta.
Peckinpah compie un vero miracolo, da un lato destruttura e dissacra il genere western e dall'altro ne rimarca la sacrale solennità. Le atmosfere sono epiche, si entra subito nel clima aedico delle grandi narrazioni, i protagonisti sono tutti impeccabili e si nutrono dei cliché di genere ma, dall'altra parte, c'è spazio per l'ironia, quando non il vero e proprio umorismo, e il regista non si fa tema di utilizzare lo speed up per rimarcare l'effetto comico di certe scene. E' un western di una modernità spiazzante sia tecnicamente (pregevole l'utilizzo di riquadri temporali che si concatenano nella stessa inquadratura per sintetizzare il passare del tempo, in barba alle lentezze tipiche dei western), sia sul piano dei contenuti. I dialoghi sono meravigliosi e la vendetta che da sempre ha animato il cow-boy lascia - nel finale - spazio ad una visione più ampia e ottimista. Attori eccellenti, scenografia e fotografia ottime, colonna sonora originale e impeccabile, la firma di Peckinpah rimarcata dalla carnalità e fisicità dei protagonisti, non c'è un fotogramma che non meriti di essere rivisto.
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