Regia di François Truffaut vedi scheda film
La fantascienza si mischia con la realtà in questo lavoro atipico della produzione di Truffaut. Sempre piuttosto legato alla realtà ed alla quotidianità, il regista spalanca il suo sguardo su un mondo parallelo al nostro, ma fondamentalmente assai simile, come una metafora piuttosto chiara (va riconosciuto che il testo originale è comunque un romanzo di Bradbury). Gli uomini e la cultura hanno un pessimo rapporto, quasi di puro sfruttamento da parte dei primi sulla seconda; quello che sarebbe la civiltà umana senza la letteratura è un grosso errore ed un passo indietro, un fondamentale regresso; da queste idee si sviluppa il concetto di base del film, che vede attraverso gli occhi del pompiere Montag la vera e propria dissoluzione di una civiltà. Quando l'uomo si accorge di essere un ingenuo carnefice, sceglie la via più difficile e rischiosa, quella della ribellione. E' un film coloratissimo (girato in Inghilterra nel 1966, del resto), che per le trovate sceniche ricorda più la realissima Swingin' London che un ipotetico mondo futuribile; Truffaut ci mette del suo e la narrazione procede spedita e logica, verso lo speranzoso finale forse un po' troppo sbrigativo.
In un futuro non lontano i libri saranno banditi ed i 'pompieri' saranno un corpo di addetti ad appiccare fuoco ai libri scovati nelle case della gente. Montag è un pompiere, ma l'incontro con una ragazza 'sovversiva' amante della letteratura comincia a fargli cambiare idea. Poi conosce gli 'uomini-libro', persone che hanno imparato a memoria un intero testo per poterlo tramandare ai posteri e decide di lasciare la propria vita per aderire alla loro compagnia.
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