Regia di Marek Kanievska vedi scheda film
Come qualmente un sistema educativo basato sulla repressione (anche sessuale) e sull'ipocrisia può ottenere risultati opposti a quelli attesi, ovverosia creare dei buoni sudditi di Sua Maestà Britannica. Così che il giovane Guy Bennett (che adombra il vero Guy Burgess), rampollo omosessuale e ribelle dell'alta borghesia inglese, da adulto diventa una spia dei Sovietici. Kanievska, regista londinese di origini est europee, racconta la genesi dell'odio del giovane Guy per un sistema che lo esclude a causa delle sue tendenze sessuali non dissimulate, e per il quale, ormai anziano, non prova alcun rimpianto. Né, del resto, ha sviluppato la coscienza di avere perpetrato un tradimento verso quell'establishment. E questo, sembra di capire tra le righe, nonostante una certa disillusione nei confronti del paradiso (sovietico) in Terra. L'unica nostalgia che il vecchio Guy prova è per la bellezza intrinseca del gioco del cricket. Il film offre a Rupert Everett uno dei ruoli migliori della sua carriera, ma è da notare anche la presenza del giovane Colin Firth, nella parte dell'allievo comunista.
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