Diario di una squillo per bene

Il diario della professione più antica del mondo narrato in prima persona da Belle, una ragazza emancipata e carismatica che ha scelto consapevolmente di fare la call girl d’alto bordo e che, per piacere e per denaro, intrattiene i propri facoltosi clienti e si destreggia in una complicata vita privata. Un divertente e ironico viaggio nella professione della prostituzione londinese. Tratto da una storia vera.

Diario di una squillo per bene - Di cosa parla

Belle è una ragazza dalla doppia vita che fa la call girl per il piacere che ne deriva e ovviamente per i guadagni che le consentono di essere totalmente indipendente. Per lei il sesso è piacere puro e nella serie il sesso è trattato con grande ironia. La volgarità è bandita e l’hard è più descritto che mostrato. Visivamente gli episodi della serie sono molto eleganti, con una fotografia patinata che ricorda il calore flou degli anni ’80 portatore di una sensualità idealizzata, lontana dal realismo. Gli interni sono raffinati e risalta la grande esibizione di ottima lingerie, gioielli e lusso: è il mondo che frequenta Belle.

L’espediente narrativo di Diario di una squillo per bene è la presenza costante della voce over che commenta le scene e la protagonista, Belle, che parla direttamente in macchina rivolgendosi al pubblico. Il senso è quello di restituire alla serie la natura del blog e del libro da cui la serie è tratta: Belle de Jour, opera di un’autrice rimasta anonima per lungo tempo. Il muro invisibile che separa il pubblico dalla rappresentazione è attraversato dalla presenza della ragazza che commenta in tempo reale le proprie esperienze con ironia e disincanto. Questo stratagemma consente allo spettatore di essere maggiormente coinvolto negli eventi e al contempo più critico rispetto alla finzione alla quale, senza il filtro della quarta parete, sta assistendo.

Per la parte di Belle è stata scelta Billie Piper: bella ma non bellissima, frizzante di temperamento, simpatica e dallo sguardo intelligente. Una bellezza non comune ma non stereotipata, ideale per rappresentare la ragazza che non si sospetterebbe mai essere una call girl.
Del resto anche la vera Belle era insospettabile nella realtà, come fu chiaro quando l’autrice del libro Belle de Jour uscì allo scoperto rivelando la propria identità: Brooke Magnanti, ricercatrice scientifica nel settore dell’oncologia nel 2009 ha confessato al Sunday che si sarebbe prostituita per più di un anno alla modica tariffa di 300 sterline l’ora per permettersi gli studi e di accedere poi alla professione scientifica che ancora oggi pratica.
Una summa dello stile della serie si ritrova nella sigla iniziale durante la quale Belle, sulle note di You Know I'm No Good di Amy Winehouse, si prepara per un incontro truccandosi e vestendosi, alternando la scena con stacchi sulla notte di Londra.

Jane XPQR

La prima stagione della serie in Italia aveva un altro titolo: Jane XPQR. Rispetto alle tematiche esplicite della versione originale, la trama della versione italiana è stata completamente stravolta. Belle si chiama Jane e sogna di frequentare l’università. Adorata dalla famiglia e considerata da tutti un esempio di moralità è custode di un terribile segreto: di notte la ragazza si trasforma in Hannah, prostituta di lusso.

Una motivazione quinditotalmente diversa dalla Belle della versione originale: laureata e di buona famiglia che si trasferisce a Londra e che dopo un incontro con una coppia che la paga per fare sesso decide di investire sul suo corpo diventando una prostituta d’alto bordo. La consapevolezza della Belle versione inglese, nella prima serie italiana viene totalmente rimossa. Successivamente MTV dopo aver ridoppiato la serie mantenendo il tenore della versione originale, ha trasmesso le puntate dal gennaio 2014 con il nuovo titolo Diario di una squillo perbene