Regia di Aldo Lado vedi scheda film
Un ingegnere si reca in Nordafrica per lavoro, portando con sé la moglie modella; quest'ultima viene da subito insidiata dai locali, incluso il playboy soprannominato in maniera inequivocabile Il serpente. Pian piano la donna cede a una lunga serie di provocazioni sessuali, sperimentando a destra e a manca.
Qualche scena torrida qua e là, con un filo di mestiere a cucire una storia lacunosa da qualsiasi punto di vista la si voglia osservare: Scirocco – distribuito anche con l'eloquente titolo di Amantide – è una pellicola erotica appartenente al primo periodo decadente del cinema di genere nostrano, quello in cui ancora un minimo di artigianato sopravviveva insomma, recata in porto senza grossi patemi da un regista oramai sufficientemente esperto quale Aldo Lado. Lado scrive anche la sceneggiatura, insieme a Fiorenzo Senese, e si preoccupa in primis di mettere al centro della trama e dell'inquadratura le bellezze della protagonista, l'affascinante Fiona Gélin, spogliata a più riprese e chiamata a svariati accoppiamenti simulati, ma abbastanza realistici. Inutile cercare un significato a un prodotto di tale risma, pretestuoso sin dal titolo; la visione è comunque apprezzabile o, nella peggiore delle ipotesi, innocua, ma non si sconfina mai nell'espressamente becero o nel trash gratuito. Tra gli altri interpreti si possono segnalare un ancora sconosciuto Enzo Decaro, un altrettanto alle prime armi Gianluigi “Jimmy” Ghione e ancora Joshua McDonald e Yves Collignon. Coproduzione italofrancese con riprese in terra tunisina; nota di perplessità sul titolo Amantide, dato che la protagonista durante il film viene spesso usata e abusata dagli uomini, al contrario di quanto fa la mantide religiosa. Siamo negli anni Ottanta, d'altronde. 2,5/10.
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