Regia di George Roy Hill vedi scheda film
Butch Cassidy e Sundance Kid (quest’ultimo misteriosamente omesso dal titolo italiano) sono due fuorilegge di fine ’800: alla guida di una banda scalcinata ma inafferrabile rapinano banche e treni con l’appoggio logistico di una maestrina un po’ innamorata di entrambi; quando una polizia privata li bracca, decidono che è arrivata l’ora di cambiare aria. È invecchiato un po’ meno bene del gemello La stangata (stesso regista e stessa coppia di protagonisti), e non è all’altezza di pilastri del revisionismo western come Piccolo grande uomo o Corvo rosso non avrai il mio scalpo; anzi a volte non sembra neanche di trovarsi in un western, come nella scena della bicicletta con l’incongrua musichetta di Bacharach o nella sequenza fotografica del viaggio in Bolivia. Ma è anche un film a cui non si può non voler bene per il modo scanzonato in cui racconta la storia di due pasticcioni simpaticamente imbranati (uno non sa nuotare, l’altro non ha mai ucciso nessuno) alle prese con la spietata professionalità dei tutori della legge (mai visti in faccia, sempre inquadrati in campo lungo): battibeccano in continuazione, fanno progetti per un futuro dal quale sanno di essere esclusi e finiscono fissati per sempre in un fermo immagine che non si può dimenticare.
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