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Hellbound. All'inferno e ritorno

Regia di Aaron Norris vedi scheda film

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La recensione su Hellbound. All'inferno e ritorno

di mm40
2 stelle

Due sbirri americani volano in Israele per indagare su una misteriosa serie di omicidi. Grazie all'aiuto di una bella archeologa, i coraggiosi detective scoprono che l'assassino è un emissario di Satana, lo stanano e lo combattono.

 

Nel 1993 Chuck Norris rinasce per la seconda volta, dando inizio alla sua terza vita: se la prima era quella meno nota nei film di arti marziali e la seconda lo aveva visto assurgere al ruolo di star internazionale con gli scimmiottamenti stalloniani di pellicole del calibro di Rombo di tuono e Delta force, ecco che la terza età di Chuck si sviluppa principalmente sul piccolo schermo, dando vita al celeberrimo Walker Texas Ranger. Dato il successo immediato della serie tv, il Nostro viene immediatamente riciclato al cinema con un ruolo sostanzialmente identico e affiancato dalla bionda Sheree J. Wilson (Alex in WTR) e da una spalla prepotentemente simile a quella del telefilm, qui interpretata da Calvin Levels e in tv da Clarence Gilyard Jr., dalle medesime fattezze e dal medesimo carattere: un aiutante di colore imbranato e goffo, ottimo per lanciare le scene più leggere del copione. Nella sceneggiatura di Brent Friedman e Donald Thompson non c'è molto spazio per la violenza, come nel passato di Norris, ma abbondano azione e buoni sentimenti, con l'ovvia sottotrama rosa che vede impegnati il protagonista e la Wilson; Aaron Norris, fratello minore di Chuck e già suo regista in altre pellicole, amministra senza fatica il materiale disponendo di una confezione a budget più che modesto, che richiama anche in questo caso le produzioni televisive. A proposito di produzione, qui la firma è quella della Cannon, israeliana, e non sorprende neppure la scelta di ambientare a Gerusalemme tutta la seconda parte del film. Da qui in avanti le apparizioni di Chuck Norris sul grande schermo saranno sempre più rare e spesso limitate a camei. 2,5/10.

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