Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Come non guarire dal mal d'Africa.Questo film di Scola che si presta a più di una lettura ideologica è una sorta di viaggio picaresco di due buffi personaggi alla ricerca del cognato di uno di loro sparito a un paio d'anni in Africa.Il viaggio dell'editore e del suo fido ragioniere dall'accento marchigiano è un applicare tutti i luoghi comuni della civiltà a un paese che ha altri usi e costumi ed è all'apparenza più libero dalle convenzioni irrigidite che incancreniscono la società moderna.Vedendo il tronfio editore che licenzia almeno una volta al giorno il suo ragioniere che non ha grosse colpe su quello che succede si pensa subito a Don CHisciotte e la suo fido scudiero Sancho Panza per come è assortita la coppia.E quando dopo lungo peregrinre trovano il cognato dell'editore cercano di convincerlo a tornare agli agi occidentali,ai lussi,ritornare al ritmo di vita che ha sempre vissuto in Italia ma quello rifiuta e ritorna dai suoi amici africani.Il finale è senza dubbio un inno alla coerenza delle proprie idee alla difesa delle proprie scelte,una critica alla schizofrenica società dell'avere e dell'apparire,non dell'essere,è la rivalutazione di un uomo che sceglie di fuggire vigliaccamente ma che poi subisce quasi una trasformazione in eroe romantico.Ma Scola saggiamente tiene abbastanza sullo sfondo il discorso politico e quello che si vede è la classica commedia all'italiana con personaggi che a volte sfociano nella macchietta,con dialoghi notevoli,però gli interpreti sono di gran classe,Sordi è perfetto per questo tipo di film,Blier è un ottima spalla e Manfredi nella sua breve apparizione è assai incisivo,il film è un po'lungo e si sfilaccia nella parte centrale ma è commedia assolutamente da ricordare....
particina
parte piccola ma di grande incisività
una spalla perfetta per le battute di Sordi
il solito italiano piccolo piccolo...
regia incolllata sugli attori e sui dialoghi
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta