Regia di Mario Costa vedi scheda film
Il conte Oliviero è imprigionato dal terribile Ugone, che mira a sposarne la figlia Isabella. Entra naturalmente in scena un cavaliere mascherato che rimette a posto le cose.
Pellicola del tutto priva di implicazioni storiche, basata su una sceneggiatura originale di Piero Vivarelli e Sergio Corbucci, Il cavaliere del castello maledetto spiega tutto ciò che occorre sapere già nel titolo: la fantasia scarseggia, i luoghi comuni abbondano. Mario Costa era d’altronde un regista melomane, noto per la messa in scena di opere e melodrammi; questa scampagnata nei territori del cappa & spada non può che ritenersi frutto di necessità alimentari. La coproduzione italo-francese non sembra particolarmente florida in termini di fondi e Costa fa quel che può per limitare i danni del caso; non ha peraltro a disposizione un cast eccellente, ma qualche volto giusto al posto giusto senza dubbio sì: Massimo Serato, per esempio, ma anche Pierre Cressoy, Carlo Tamberlani, Luisella Boni, Irene Tunc, Livio Lorenzon e Aldo Bufi Landi. Il ritmo, che dovrebbe essere fondamentale per il prodotto, latita e le emozioni sono di grana grossa: difficile anche attendersi altro (possibilmente di meglio, si intende), ma se le aspettative in partenza possono essere basse, si può star certi che verranno tranquillamente rispettate. Nonostante il risultato striminzito, il regista dirigerà altri film in costume, ‘sandaloni’ e lavori affini negli anni successivi. 2,5/10.
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