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Brainstorm - Generazione elettronica

Regia di Douglas Trumbull vedi scheda film

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La recensione su Brainstorm - Generazione elettronica

di daveper
6 stelle

Esplorare le profondità della mente umana comporta dei pericoli, soprattutto se siete degli accaniti fumatori.

Un dispositivo futuristico offre l'opportunità di vivere le esperienze sensoriali ed emotive degli altri in modo vivido e reale. La trama si complica quando uno dei membri del team registra la propria morte attraverso il dispositivo. "Brainstorm" si distingue per il suocontributo alla narrazione della realtà virtuale (un concetto che in quel momento era ancora in fase di definizione) e alla riflessione sul potenziale delle nuove tecnologie, rappresentando un esempio di come il cinema possa anticipare e ispirare lo sviluppo tecnologico futuro.La pellicola diretta da Douglas Trumbull si colloca in quel filone della fantascienza che esplora i confini tra realtà e illusione, umano e non umano, esperienza autentica e simulazione. La tecnologia mostrata in "Brainstorm" offre una via verso mondi alternativi e possibilità inesplorate, ma allo stesso tempo solleva preoccupazioni sulla manipolazione della realtà e sulla perdita della distinzione tra ciò che è autentico e ciò che è artificiale. L'idea di poter provare le emozioni di un'altra persona attraverso una macchina rivoluzionaria avrebbe potuto essere esplorata in modo più approfondito, con conseguenze psicologiche e morali più complesse per i personaggi. Tuttavia, il film sembra concentrarsi più sulla tecnologia stessa che sulle sue implicazioni umane ed etiche.

 

Christopher Walken

Brainstorm - Generazione elettronica (1983): Christopher Walken

 

"Brainstorm" fu concepito come il primo film ad utilizzare la tecnologia ShowScan. Questa tecnologia cinematografica innovativa offriva una maggiore chiarezza e fluidità delle immagini grazie alla ripresa e alla proiezione a 60 fotogrammi al secondo su pellicola 70 mm. ShowScan era progettata per offrire una sensazione di immersività senza precedenti, avvicinando il pubblico alla sensazione di "essere lì" nella scena.

 

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