Regia di Marcello Troiani vedi scheda film
Serie di scenette demenziali: un commissario che deve riconoscere due frati derubati del saio; un produttore cinematografico arrogante cui interessa solo spogliare le donne; una maestra licenziata per dissenteria; una seduta del circolo dei brindanti, che si riuniscono esclusivamente per trovare motivazioni per brindare…
“Dedico questo film all’enorme sofferenza provata per realizzarlo e alla mia solitudine”: non è Barry Lindon o Apocalypse now a chiudersi con questa didascalia firmata dal regista, bensì si tratta di Massimamente folle, demenziale e squinternata opera prima e ultima di Marcello Troiani. Tale è il mistero attorno a questa pellicola che persino l’enciclopedico e generalmente attendibile Imdb sbaglia a citarne l’autore (Massimo Troiani, sostiene) e, naturalmente, non volendo essere da meno Wikipedia ne attribuisce la sceneggiatura a Francesco Milizia. Invece il copione è dello stesso Troiani, che ha indubbiamente più di un difetto dietro la macchina da presa – presumibilmente l’inesperienza non lo ha aiutato, specie per le idee sopra le righe e sperimentali che intendeva conferire alla sua opera – ma che sfoggia quantomeno una moltitudine di trovate degne di nota come scrittore, fra dettagli assurdi e incongruenze destabilizzanti, puntate nella satira politica (e più in generale culturale, con innumerevoli riferimenti metacinematografici) e qualche caratterizzazione più apertamente, smaccatamente comica che porta in territori barzellettistici e pertanto risaputi. Si salva qualcosa, non tantissimo, ma senz’altro il coraggio di Troiani nel mettere insieme un film fatto di sketch variopinti, pure troppo; allo stesso modo risulta godibile il cast, che vede comparire in scena fra i tanti anche Oreste Lionello, Mireno Scali, Jimmy il Fenomeno (che interpreta l’editore Rizzoli!), Pamela Prati, Francesca Romana Coluzzi, Attilio Dottesio, Giacomo Rizzo, Carlo Croccolo, Giorgio Bracardi, Laura Trotter, Piero Vida, Rate Furlan e Giulio Donnini. Interessante la canzone di apertura e di chiusura, Carta igienica, un brano spietatamente trash che in un passaggio anticipa di oltre un decennio L’astronauta pasticcione di Elio e le storie tese. 3,5/10.
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