Regia di Sébastien Marnier vedi scheda film
Si esce soddisfatti dalla visione di Irreprochable. La regia è decisiva per la buona riuscita di questo film dai contorni morbosi. Così l' protagonista Marina Fois che scava nel personaggio di Constance per condurre lo spettatore tra i sentieri della "sana" follia, quella che progetta per egoismo personale con apparente irreprensibilità .
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016.
FILM IN CONCORSO.
Irreprochable di Sébastien Marnier. (2016)
Constance, instabile donna di quarant'anni, lascia Parigi per tornare al paese natio in cerca di occupazione; la sua storia assume toni drammatici quando decide di riottenere il suo posto di lavoro a qualunque costo.
Il regista Sébastien Marnier, al suo primo lungometraggio, dimostra di sapersi muovere con estrema agilità tra i parametri classici del genere thriller, miscelando sapientemente i topos della commedia drammatica francese uniti alle lezioni di Hitchcokiana memoria (che qua e là rimandano a Marnie). Il degrado psicologico e la deriva violenta della protagonista sono costruiti con equilibrio tecnico: la crescita della personalità distorta e i quattro personaggi che ruotano attorno al dramma, come in un girotondo infernale, non lasciano scampo all epilogo.
Philippe diviene l'innesco inconsapevole del "progetto finale", così come il sesso occasionale e le menzogne familiari non sono che l'ennesimo specchio velato da Constance. Cresciuta nella violenza domestica, la madre è ricoverata in un ospedale psichiatrico; Constance va alla ricerca di una identità perduta nel paese al mare in cui è cresciuta, proprio il luogo da dove, con ostinazione, aveva tentato di fuggire, approdando a Parigi, "lasciando nella merda" il suo ex datore di lavoro Alan e nelle angosce sentimentali il suo giovane amante Philippe.
Capro espiatorio inconsapevole è Audrey, giovane agente immobiliare disposta a lavorare a commissione in tempi di crisi. La psicolabile protagonista destina a quest'ultima il ruolo di "casus belli" di tutte le proprie disgrazie. Constance, inconsciamente attiva un processo di imitazione della giovane freelance; inizia pedinandola ossessivamente, violando la sua privacy ed entrandole in casa e continua facendole piccoli dispetti e organizzandole appuntamenti di lavoro fittizi e pretestuosi. Questo comportamento da parte di Constance nei confronti di Audrey porta inaspettatamente alla nascita di un'amicizia.
Nonostante il finale pressoché prevedibile, la tensione emotiva unita alla suspance ci accompagnano durante tutto il film; a conferma delle qualità artistiche del trentatrenne regista francese : che attinge a piene mani dal cinema di genere, conciliando temi cari alla psicanalisi criminale con fattori contingenti la crisi economica dell'attualità .
La conturbante Marina Fois interpreta il ruolo di Constance Beaveau; fornendo prova di altissima drammaticità, costruendo un personaggio dai toni cupi e tormentati di rara intensità: tormentata per tutte le riprese da una camera onnipresente, resta in scena senza segni di cedimento nella recitazione. Ottima la colonna sonora dei Zombie Zombie, che diventa protagonista al pari degli attori del film.
Lu Abusivo dalla Festa del Cinema di Roma 2016.
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