Regia di Dieter Berner vedi scheda film
È un periodo molto positivo per l'arte (ed I suoi protagonisti)nel cinema,infatti dopo lo splendido Loving Vincent è,il momento di UN biopic su Egon Scheile.
Biopic che è bene dire subito Si mantiene molto lontano dall'irrangiungibile poesia del film su Van Gogh ,ma che presenta al suo interno dei momenti di indubbio valore.
In realtà il film che in Italia giunge ora e per solo tre giorni è un film "vecchio"che è uscito in altre parti del mondo più di UN anno fà.
Il biopic a me ha ricordato molto il film The Doors di Oliver Stone e,dal mio punto di vista Si porta dietro I stessi difetti del film sopracitato,scegliendo di concentrarsi più sul lato maledetto del noto pittore (morto a soli 28 anni per l'epidemia di spagnola del 1918)e indagando a fondo la complessa sessualità del genio austriaco studiata e disegnata spesso nelle sue opere.
Il film sceglie di concentrarsi sopratutto sul triangolo amoroso che vede protagonisti il noto pittore,la sorella (dal mio punto di vista il film indugia molto su questa relazione inserendo il dubbio dell'incesto) e la donna che diventerà la moglie di Schiele e che morirà solo tre giorni prima per la stessa causa del pittore(mi chiedo se non sarebbe stato più potente realizzare un film solo sugli ultimi giorni di uno degli amori più strugenti della storia).
Il vero punto di forza risiede nell'increbile somiglianza tra l'attore che ha impersonato il pittore e lo stesso Schiele,in un biopic che racchiude in sè I difetti classici di ogni biopic.
VOTO:6/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta